Celle Ligure. Vedremo ancora per poco i teli marroni sulla roccia dove è stata estirpata la macchia mediterranea, operazione improvvisa che ha mandato i cellesi su tutte le furie. Nel giro di una decina di giorni verranno rimossi completamente (i lavori sono iniziati lo scorso marzo in seguito alla richiesta del comune di toglierli dalla zona) e rimarrà solo la rete metallica sopra il Bouffou.
Ma questi teli, che migreranno altrove, di che cosa sono fatti? Sono ecologici? Gli abitanti da mesi si interrogano sulla cosa. C’è chi dice derivino dal “cocco”, chi dice siano di plastica. Ivg.it ha chiesto ad Anas che li ha installati. Si chiamano geostuoie e sono biodegradabili. Col tempo si consumeranno.
“L’erosione superficiale dei terreni a volte è difficile da risolvere solo con l’impianto di vegetazione. In questi casi – riferisce l’Ente – bisogna adottare tecniche di ingegneria naturalistica e soluzioni particolari per prevenire lo sgretolamento e favorire la naturalità finale del sistema con la minima alterazione degli equilibri ambientali esistenti.
Ecco perché abbiamo installato delle geostuoie in fibra naturale”.
Una formula preventiva quindi per evitare che lungo i pendii, durante le piogge, il terreno si sbricioli e possa cadere sull’Aurelia. Teli scuri la cui vista per nulla piace ai cellesi: “permettono alla vegetazione sottostante di crescere per compattare il terreno.”
Ma il tempo passerà, il sole, il vento: cosa ne sarà di tutto quel “marrone”? “Andando avanti, il telo di materiale biodegradabile cambierà colore fino al suo completo consumo” concludono da Anas.