Appello

Spotorno, Zunino: “Meno burocrazia per i dehors e più collaborazione del Comune”

La richiesta del capogruppo dopo diverse segnalazioni ricevute da ristoratori e baristi per la mancata concessione del suolo pubblico

comune spotorno

Spotorno. Meno burocrazia per la concessione del suolo pubblico a bar e ristoranti. È questa la richiesta di Giancarlo Zunino, capogruppo della lista “Spotorno nel Cuore”, che dopo aver ricevuto diverse segnalazioni invita l’amministrazione a venire incontro agli esercenti già fortemente messi alla prova dall’emergenza sanitaria ed economica.

“Considerando che all’obbligo di svolgere le loro attività esclusivamente all’aperto, si aggiungono anche i capricci del meteo, con inevitabili disagi in capo a chi con fatica continua a portare avanti la propria attività, mi aspetterei – dice Zunino – da parte dell’amministrazione comunale la massima collaborazione verso questi imprenditori”.

Collaborazione che secondo il capogruppo si può manifestare in diversi modi, attraverso ad esempio “l’eliminazione di tutta la burocrazia inutile e riservando alle attività economiche ogni centimetro quadrato disponibile nel comune”.

Una riflessione che nasce in seguito a diverse segnalazioni pervenute a Zunino, secondo cui alcuni baristi e ristoratori si sono visti negare la concessione del suolo pubblico per la mancata autorizzazione da parte dei proprietari degli edifici antistanti gli spazi richiesti. “Proprietari – sottolinea – che, mi è stato comunicato, non svolgono alcuna attività economica nei loro immobili e quindi non solo non hanno alcun danno dall’utilizzo dei suoli pubblici, ma in epoca pre-covid nulla avrebbero potuto dire riguardo alle scelte effettuate dall’amministrazione”.

È scattata così la richiesta del gruppo “Spotorno nel Cuore”, attraverso una specifica interpellanza, che invita il Comune ad “utilizzare criteri più liberali” nel concedere gli ampliamenti di suolo pubblico, senza richiedere “alcuna autorizzazione ai proprietari di edifici, ai quali dovrà essere unicamente garantito l’accesso alla propria abitazione/proprietà”. L’unico caso individuato da Zunino come motivo di negazione della concessione è quando il dehors può causare “intralcio alla viabilità di emergenza e alle attività economiche già esistenti ed operanti in quel tratto di strada”.

Ma non solo, il capogruppo cerca anche altre soluzioni aggiuntive per favorire i locali della cittadina. “Accanto a questo – spiega – mi batterò anche perché vengano traslati alcuni elementi di arredo urbano posti in spazi che ben si sarebbero prestati al posizionamento di bar e tavolini in questo periodo, è il caso di rastrelliere per biciclette inspiegabilmente poste nel mezzo di una piazza, oppure i cestini gettacarta che in alcuni punti del paese potrebbero essere ricollocati almeno fino al termine delle misure emergenziali” conclude.

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