Savona. La candidatura di Alessandra Gemelli, sostenuta dalla maggioranza interna al Pd savonese, è stata mal digerita dall’area Dem del partito, che ha già pronto un documento di “sfiducia” in vista dell’assemblea provinciale prevista per il prossimo 15 maggio. Quella della Gemelli, secondo quanto appreso in queste ore, rappresenta una chiara “forzatura” rispetto ad un “necessario percorso condiviso”.
Dunque ancora acque agitate nel partito Democratico dopo le dimissioni di Giacomo Vigliercio, con una corsa alla segreteria provinciale che si preannuncia infuocata e dagli scenari ancora imprevedibili.
L’area Dem, conosciuta come “fronda degli amministratori” (già protagonista della battaglia contro l’attuale segretario regionale Simone Farello), non ha ancora lanciato ufficialmente una sua candidatura, una scelta strategica dettata dal fatto che l’invocato congresso provinciale non sarà fattibile nei tempi voluti e compatibili con la stessa campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative.
Ecco la volontà di non “bruciarsi” in anticipo il nome da portare al congresso provinciale, per questo la fronda interna del Pd auspica un vero “traghettore”, non una personalità come Alessandra Gemelli giudicata troppo in continuità con la segreteria provinciale uscente.
In questo contesto riprende quota la candidatura dell’attuale sindaco di Cisano sul Neva e consigliere provinciale Massimo Niero, una sorta di outsider per il ruolo di segretario provinciale, forte del suo ruolo di amministratore e di esperienza politica nella dirigenza locale del partito Democratico (attuale responsabile per trasporti e ambiente del Pd savonese). Un’altra alternativa circolata nei giorni scorsi è il nome di Nicolò (Lino) Alonzo, iscritto al circolo finalese del Pd, ex assessore provinciale e regionale.
Una figura di garanzia tra le parti, quindi, la richiesta dell’area Dem.
Se non si trovasse un accordo non si esclude anche una strategia di forte rottura e opposizione, con la possibilità di far mancare il numero legale nel corso dell’assemblea provinciale chiamata ad eleggere il nuovo segretario: in questo caso il commissariamento del Pd savonese sarebbe inevitabile.