Dati

Savonesi sempre più attenti allo spreco alimentare anche grazie alla tecnologia: il 31% usa le app

Lo studio è stato condotto dall'Osservatorio Reale Mutua

Generica

Savona. “Negli ultimi anni è aumentata la sensibilità verso gli sprechi alimentari, probabilmente dovuta anche alla pandemia di Covid-19. I savonesi sono sempre più attenti a contenere gli sprechi alimentari e lo fanno anche usando le nuove tecnologie”. E’ quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua dedicato all’agricoltura e alle abitudini d’acquisto.

Vengono sfruttate le app e non è richiesta la perfezione del prodotto: “Un savonese su tre (31%) guarda alle app che permettono di comprare a prezzi inferiori prodotti agroalimentari invenduti o imperfetti o prossimi alla scadenza; ben il 47% non trova problemi nell’acquistare prodotti dell’agricoltura ‘meno belli’ a vedersi, con piccole imperfezioni o dimensioni diverse da quelle tradizionali. Anzi: secondo uno su cinque (20%), i consumatori sono oggi troppo esigenti nel volere solo prodotti perfetti”.

Ma non solo tecnologia, un occhio di riguardo alla spesa e alla conservazione degli alimenti: “I savonesi cercano di limitare gli sprechi anche con metodi più tradizionali: il 61% dichiara di controllare sempre le scadenze dei prodotti agroalimentari, il 49% investe tempo per fare dettagliate liste della spesa così da comprare solo il necessario e oltre uno su tre (39%) fa più volte la spesa in settimana per evitare di accumulare troppi prodotti in casa. Gli alimenti vengono conservati e, quando possibile, congelare il cibo che non si consuma subito (22%)”.

I consumatori, risalendo la catena di produzione e smercio, si rivolgono anche a chi i prodotti li vende: “L’attenzione alla sostenibilità è una ‘richiesta’ che i consumatori fanno alle stesse aziende, tanto che quasi due su tre (61%) tendono a premiare nei suoi acquisti quelle che si mostrano più sensibili. Perché oggi le imprese, confermano gli abitanti di Savona, hanno una grande responsabilità verso l’ecosistema ambientale e sociale. Ma in che modo possono fare la propria parte? Secondo il 63% potrebbero trovare canali di vendita dedicati per i prodotti imperfetti per ridurre gli sprechi e avviando iniziative verso i meno abbienti (22%)”.

“Il 37% pensa che i produttori debbano ottimizzare l’uso di risorse energetiche e idriche. Circa uno su quattro (22%) vede nelle campagne di sensibilizzazione rivolte al grande pubblico l’attività più importante, mentre il 20% pensa a iniziative che coinvolgano produttori e associazioni a sostegno dei meno abbienti, coniugando così la lotta allo spreco all’aiuto dei più deboli”.

“Gli italiani tradizionalmente hanno una grande cultura del cibo che – come mostrano i risultati dell’Osservatorio -, si combina con la crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale e sociale. Un binomio, quello tra qualità e sostenibilità, che rappresenta il presente e il futuro di un settore fondamentale per il nostro Paese come quello dell’agricoltura” – commenta Michele Quaglia, direttore commerciale e Brand di Gruppo.

Più informazioni
leggi anche
Too good to go
Anche a savona
“Too good to go”, l’app contro lo spreco alimentare. I commercianti: “Evitiamo di buttare il cibo ed è anche una vetrina”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.