Savona. Stamattina sono scese in piazza Saffi a Savona centinaia di persone, rappresentanze sindacali e lavoratori, per protestare contro le morti bianche. “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro!” è l’iniziativa nazionale: “Zero morti sul lavoro” è l’obiettivo che vorrebbe raggiungere chi si trova oggi davanti alla prefettura. Alle 11 i responsabili territoriali confederali di Cgil, Cisl e Uil saliranno in prefettura per chiedere l’implementazione di politiche che assicurino maggiore sicurezza ai lavoratori.
“A fronte del persistere nonché dell’aggravarsi del fenomeno delle morti sul lavoro il sindacato confederale ha, infatti, elaborato una propria proposta di azione per affrontare adeguatamente il problema ed ha messo in campo assemblee straordinarie nei posti di lavoro e presidi per promuoverne e sostenerne i contenuti – spiegano Andrea Pasa di Cgil, Simone Pesce di Cisl e Giovanni Mazziotta di Uil – Una battaglia per i diritti, per il rispetto delle leggi e delle persone”.
“È importante – spiegano i sindacati -, infatti, che tutti i soggetti (pubblici e privati) a vario titolo coinvolti co-partecipino sotto una regia istituzionale alla condivisione di azioni finalizzate a prevenire gli incidenti sul lavoro ovvero a promuovere la cultura della sicurezza nelle aziende, tra i lavoratori e tra i giovani che si preparano a fare il loro ingresso nel mondo del lavoro”.
La protesta riguarda le morti sul lavoro ma anche il timore di un ulteriore perdita di posti di lavoro dopo lo sblocco dei licenziamenti: “I temi sono due – dice il segretario provinciale Cgil Andrea Pasa -. Il primo è la salute e la sicurezza. Tra il 2012 e il 2020 sono morte 60 persone. In Italia nei primi 6 mesi dell’anno oltre 200. Si muore come si moriva 50 anni fa. Ci pare che in queste ore stia decidendo una cosa che contro la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Noi abbiamo una proposta redatta in sette punti: formazione universale ed esigibile per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori; inserimento della materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nei programmi delle scuole superiori; miglioramento del sistema di controllo ed ispezione in quantità, qualità e frequenza; investimenti nella ricerca di nuovi e più moderni strumenti di protezione; generalizzazione e rafforzamento della rappresentanza sindacale attraverso l’inserimento delle figure dei rappresentanti del lavoratori per la sicurezza e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale in tutti i comparti ed in tutte le aziende; valorizzazione della contrattazione come misura di prevenzione; qualificazione delle imprese e patente a punti”.
“La seconda preoccupazione che manifestiamo oggi in piazza è anche relativa allo sblocco dei licenziamenti. Nel 2020 si sono persi, con il blocco dei licenziamenti, 15 mila posti di lavoro – aggiunge allarmato Pasa -. Di questi, oltre 3 mila sono in provincia di Savona. Ci sono 5 mila posti di lavoro che potrebbero saltare dal primo di luglio in avanti”.
“Il pericolo è altissimo e le tutele mancano – afferma preoccupato un rider -. I mezzi sono i nostri e i contratti sono per prestazione occasionale. Le aziende utilizzano questi contratti per usufruire di noi e basta”.