Treno perso?

Savona, Di Padova punge il Comune: “Solo due progetti finanziabili con il Recovery Plan, ennesima opportunità non colta”

Riguardano Palazzo della Rovere e la messa in sicurezza del Letimbro. La consigliera: "Varese e Terni hanno costruito interi dossier mettendo a frutto idee"

Elisa Di Padova

Savona. “Il Comune di Savona ha inviato alla Regione solo due progetti perché siano finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: quello di Palazzo della Rovere e quello per il dissesto idrogeologico con la messa in sicurezza del Letimbro. Regione Liguria ha presentato 136 progettualità per un valore di 18 miliardi di euro; il Comune di Savona solo due, per un valore di circa 27 milioni di euro. Davvero non abbiamo bisogno di altro?”. E’ la critica che arriva dalla consigliera comunale di minoranza Elisa Di Padova (Pd), secondo cui il Comune di Savona sta perdendo un’occasione.

“Tra gli argomenti che dominano la discussione politica nel panorama nazionale ci sono senza dubbio le moltissime risorse che arriveranno sul territorio grazie al PNRR – spiega – che è parte di un’ampia strategia per l’ammodernamento del nostro Paese e per risollevare l’economia dopo la pandemia. Una quantità di risorse che da anni non si vedevano sul nostro territorio e che rischiano di essere l’ennesima opportunità non colta dalla città con conseguenze molto gravi“.

Nel mirino finisce l’assessore Massimo Arecco: “Dopo avere risposto a una interpellanza su questo tema in Consiglio ha fatto pervenire ai consiglieri le schede progetto che sono state predisposte e inviate a Regione Liguria affinché fossero finanziati con il PNRR. Sono solo due. Abbiamo riascoltato il suo intervento in consiglio comunale per essere proprio sicuri e abbiamo chiesto chiarimenti. Sono solo due”. Quelli citati in apertura: Palazzo della Rovere e messa in sicurezza del Letimbro. Per una cifra che costituirebbe solo lo 0,15% di quanto arriverebbe in Liguria.

“Ci chiediamo come possano per questa amministrazione non essere presenti, insieme a queste, anche altre scommesse che hanno a che fare con il rilancio della città e previste nel PNRR – tuona Di Padova – Perché ricordiamoci che le infrastrutture sono importantissime ma le missioni del PNRR sono molte: transizione ecologica, transizione digitale, inclusione sociale, salute, istruzione e formazione, tutti temi su cui la nostra città avrebbe un gran bisogno di investire in progettualità per fare un deciso salto in avanti e avviare la ripartenza con l’ossigeno di nuove e mirate risorse economiche”.

“Città come Varese e come Terni (solo per fare qualche esempio, non stiamo quindi parlando di Roma o Milano) hanno costruito dossier con molte e diverse progettualità, correttamente distribuiti rispetto alle varie opportunità delle missioni del PNRR, interpretando inoltre con forza il loro ruolo comprensoriale. Hanno sviluppato progettualità e portato a sistema anche progettualità precedenti realizzate con la partecipazione dei cittadini. Mettendo a frutto le idee e le competenze per la migliore ricaduta sul territorio. Non vorremmo che in coda a questa fallimentare amministrazione ci ritrovassimo un ultimo regalo: il treno perso dell’occasione del Recovery Fund” conclude.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.