Opposizione

Sanità, Pastorino (Linea Condivisa): “Toti apre le porte ai privati”

"Il sistema pubblico viene completamente esautorato compresi i medici di famiglia".

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Liguria. “Naturalmente non abbiamo assistito al potenziamento del sistema sanitario né durante la gestione della pandemia né durante quella della fase vaccinale, né tantomeno nell’ultima bozza del Pnrr, riguardante la sanità, dove si dimostra una gran voglia di favorire gruppi sanitari privati a discapito del pubblico. Quello che sta succedendo nella nostra regione dimostra come il presidente Toti non solo stia ostinatamente attuando la privatizzazione di siti ospedalieri, vedi il Ponente, ma anche nella distribuzione dei vaccini e nella scelta di quale tipologia di questi somministrare, si strizza l’occhio al privato”.

A dichiararlo è il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino. “In molti siti pubblici, si assiste a poche inoculazioni di vaccino, al contrario, nelle sedi private, si spinge per favorire quante più vaccinazioni possibili. Tutto questo – spiega il consigliere regionale Pastorino -, avviene sfruttando gruppi privati, vedi l’esperienza dell’hub al padiglione Jean Nouvel, a cui viene data una più che considerevole remunerazione per l’attività svolta”.

“Un ciclo vaccinale dai privati costa mediamente tra 7,5 – 8 euro in più che se venisse effettuato dai medici di famiglia o dalle farmacie – prosegue il vice presidente della Commissione II Gianni Pastorino – e naturalmente molto di più che se fosse effettuato nella struttura pubblica, quale per esempio l’ospedale policlinico San Martino. Per quanto riguarda l’esperienza alla Fiera del mare di Genova, ai privati non spetta nessuna spesa, a parte quella per le persone assunte per vaccinare, ma alla quale non va aggiunto nessun costo di locazione, di connessione informatica, di preparazione dei box e di servizi aggiuntivi”.

“Ebbene, da questo punto di vista, paga tutto Regione Liguria, – spiega il consigliere Pastorino – così basta fare un po’ di pubblicità, ben veicolata, e il sistema pubblico viene completamente esautorato, ivi compresi i medici di famiglia. Naturalmente ai gruppi sanitari privati viene dato altro, per esempio convenzioni per interventi chirurgici, viste le liste d’attesa nel pubblico”.

“Insomma, tutto un bel percorso che definisce in maniera inequivocabile l’indirizzo della giunta Toti: l’emergenza sanitaria serve eccome, serve a traghettare in maniera definitiva il nostro sistema sanitario regionale verso lidi privati. Gli stessi lidi che, nella fase più difficile della pandemia, in Lombardia, hanno dimostrato la propria inadeguatezza”, conclude il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino.

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