Merce irregolare

Porto Vado, la Finanza sequestra motori elettrici cinesi per 110 mila euro

Più di 1100 prodotti, le cui indicazioni traevano in inganno il consumatore riguardo l'origine. Denunciato l'imprenditore

Savona. Sequestrati 1.140 motori elettrici (e 23 accessori) made in Cina al porto di Vado Ligure, in quanto riportavano indicazioni ingannevoli sulla propria origine. Erano destinati ad una nota società lombarda del settore, di cui riportavano il marchio.

I prodotti, per un valore complessivo di oltre 110 mila euro, sono stati trovati dall’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza all’interno di due container a bordo di una motonave proveniente dalla Cina, battente bandiera di Hong Kong.

Erano in parte privi dell’indicazione di provenienza geografica ed in parte recanti l’indicazione di un indirizzo polacco. Si tratta di bene classificati come prodotti non finiti, in quanto parte della componentistica di un corpo meccanico progettato per essere adattato per la funzionalità di pompe, ventilatori e azionamenti di macchinari di produzione.

Oltre al sequestro del materiale, per il legale rappresentante della società importatrice (con sede a Sesto San Giovanni) è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per vendita di prodotti industriali con segni mendaci, anche in relazione all’art. 3 dell’Accordo di Madrid ratificato dall’Italia con L. 676/1967 poiché le indicazioni riportate nei prodotti risultavano idonee a trarre in inganno il consumatore sulla loro effettiva origine.

L’attività si pone in analogia con altri sequestri recentemente effettuati nei porti di Savona e Vado Ligure, volti a prevenire e reprimere la commercializzazione sul territorio dell’Unione Europea di prodotti privi di indicazioni di provenienza o riportanti indicazioni mendaci. Inoltre rientra in un più ampio e collaudato coordinamento operativo negli spazi portuali tra gli organi preposti alle attività di controllo (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza).

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