Albenga. “Amministrano Marrakech o Albenga?”. Inizia così l’attacco di Bruno Robello de Filippis, co-titolare della Taberna del Foro di piazza delle Erbe ad Albenga, che nel botta e risposta di ieri sul fine ramadan al campo Massabò, andato in scena tra l’amico di Fratelli d’Italia Roberto Tomatis e l’amministrazione guidata dal sindaco Riccardo Tomatis, si è sentito tirato in ballo dalle parole della maggioranza, che ha definito “irriverente e offensivo il paragone tra i fedeli in festa e preghiera e gli assembramenti nelle piazze”.
Si tratta dell’ennesima puntata di una diatriba iniziata già da tempo tra il locale, punto di riferimento della movida ingauna, e il Comune. Prima la sanzione per il non rispetto delle normative anticovid, contesta dal locale e seguita dall’annuncio provocatorio di “volersi trasferire ad Alassio“, seguita dal viaggio in bici dell’altro titolare del locale, Marco Secco, che è partito da Albenga ed è arrivato a Roma per protestare contro sanzioni e restrizioni.
Ieri, il nuovo “episodio” iniziato con l’accusa dell’esponente di Fratelli d’Italia Roberto Tomatis contro il comune “reo di aver concesso il campo sportivo ai musulmani per la loro celebrazione autorizzando una presenza stimata dallo stesso comune e organizzatori di 400/500 persone che alla fine sono diventati, a detta di tutti gli organi di informazione presenti all’evento, almeno un migliaio”.
La festa di fine Ramadan era o no un assembramento? Questo il quesito che in molti hanno dibattuto nei vari commenti social a seguito delle parole del consigliere ingauno del partito di Giorgia Meloni. Ma sono state poi le parole pronunciate dalla maggioranza in un comunicato stampa ad accendere la miccia che ha portato alla dura replica.
“Ha parlato il sindaco di Marrakech o di Albenga?, – ha esordito Robello de Filippis. – Non vuole essere un titolo provocatorio, ma dopo le esternazioni di ieri sembra veramente che non conosca la città che amministra, le sue problematiche anche in relazione al momento storico. Dopo le gravissime dichiarazioni dell’amministrazione Tomatis, in nome e per conto di Marco Secco Sanguineti, titolare della Taberna del Foro e quindi anche rappresentate di quelle piazza tirata in ballo dalla maggioranza in un comunicato a mio avviso assurdo, pongo in essere una doverosa replica”.
“Non entro nel merito della diatriba politica, direi che le foto parlano molto chiaro e la classica ‘cappella istituzionale’ sfuggita di mano sia evidente, ma se contro ogni prova fotografica si ritiene che si siano state rispettate tutte le regole in una festa religiosa giustamente autorizzata, ci mancherebbe. Ma volerci mettere una pezza buttandola sulla libertà di culto è assurdo così come affermare che quello che è successo ieri, con l’assembramento autorizzato per la festa della fine del Ramadan, è onorevole, a discapito dei giovani che si radunano nelle piazze bevendo smodatamente e creando problemi di ordine pubblico, beh questo è inaccettabile, offensivo e non c’entra nulla. Perché dare addosso ai nostri figli ai nostri ragazzi? Il Comune ha paragonato l’assembramento di 1.000 persone a piazza delle Erbe, dando degli ubriaconi a chi la frequenta, di fatto è così”, – ha proseguito.
“Noi come tanti locali siamo stati guardati a vista da tutto il corpo della polizia locale, siamo stati sanzionati per due persone che, a detta dei vigili, stazionavano nei pressi dell’ingresso: quanto poco rispetto nelle parole della maggioranza. Allora rammento che quei giovani che bevono smodatamente e creano problemi pubblici sono anche gli stessi che hanno dato vita al centro storico ed eliminato tanta delinquenza, che comprende anche parte della comunità tanto osannata nel comunicato in questione”.
“Caduta di stile da parte dell’amministrazione? Stanchezza? No, io non credo. Io voglio bene a Riccardo Tomatis, è una brava persona, voglio pensare che l’orario in cui è stato lanciato l’articolo sui media abbia forse influito (orario di aperitivo) o semplicemente non si sia fatto rileggere il tutto dal suo addetto stampa, perché uno scivolone così non si spiegherebbe altrimenti. Sono sicuro che il sindaco si scuserà con i nostri giovani e con tutti quelli che ieri si sono sentiti traditi e colpiti. Direi che significativa poi è la soporifera non presa di posizione di Lega e Forza Italia di fatto ormai inglobati in una visione governativa. Tutti insieme appassionatamente in nome della libertà di culto. Amen”, ha concluso polemicamente Robello de Filippis.