Savona. L’appuntamento era per domani, alle ore 18 e 30, con la convocazione dell’attesa assemblea provinciale del partito Democratico per nominare il successore di Giacomo Vigliercio, invece tutto da rifare, o meglio strada spianata alla fase congressuale.
La conferma è arrivata in queste ore in casa Pd, dove non si è riusciti ad arrivare ad una intesa tra le due anime dominanti del partito savonese, ovvero quella maggioritaria che aveva proposto la candidatura di Alessandra Gemelli e l’area Dem guidata da Roberto Arboscello, conosciuta come “fronda degli amministratori”, (già protagonista della battaglia contro l’attuale segretario regionale Simone Farello), che aveva stoppato l’opzione della Gemelli in quanto giudicata troppo in continuità con la segreteria uscente e pronta a giocarsi le sue carte nel prossimo congresso provinciale, un congresso che, ora, pare sempre più vicino nonostante l’incombenza della campagna elettorale per le elezioni amministrative.
L’elemento chiave dell’annullamento dell’assemblea provinciale è stato il ricorso presentato da Livia Macciò alla Commissione di garanzia regionale, nel quale sono state contestate forme e modalità della convocazione per l’elezione di un nuovo segretario: “La decadenza del segretario provinciale per cessazione temporale di mandato risulta in data anteriore alla formalizzazione delle sue dimissioni, ecco quindi l’impossibilità che l’assemblea possa determinare soluzioni in merito ed è necessario, da subito, aprire una fase congressuale” si legge nel documento del presidente di assemblea, e dimissionario, Mauro Righello.
Dunque si apre la strada al congresso provinciale per il nuovo segretario e i nuovi componenti della segreteria del Pd provinciale.
In questi giorni, prima dell’appuntamento assembleare, sono proseguite senza soluzione le trattative per trovare una quadra, ma senza successo: non si è trovata nessun’altra figura di garanzia tra le parti, nessun “traghettatore” per guidare il partito alla sfida delle amministrative, nonostante dagli iscritti e dai circoli sia emersa la volontà di una linea unitaria in questa delicata fase. Oltre ad Alessandra Gemelli la maggioranza ha indicato altri nomi, così come l’area Dem aveva avanzato proposte poi rigettate a stretto giro.
Quindi, nonostante una possibile maggioranza per eleggere un nuovo segretario, ecco la contromossa dal chiaro significato politico: annullare la convocazione per evitare una guida debole e soggetta ai tiri incrociati della minoranza interna, proprio durante la campagna elettorale.
Con le dimissioni del segretario provinciale e una segreteria ormai decaduta la palla passa ora alla commissione di garanzia regionale del Pd ligure, secondo quanto prevede lo statuto: la nomina di un vero e proprio commissario appare esclusa, in quanto il congresso dovrebbe tenersi in tempi stretti, considerata la situazione e la volontà di avere un segretario con tutte le carte in regola per guidare il partito alle elezioni comunali.
L’assemblea provinciale prevista per domani è stata rimandata, ma solo per eleggere il nuovo presidente che dovrà prendere il posto di Mauro Righello.
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