Riaperture

Parchi divertimento: apertura il 15 giugno, ma con zona bianca dal 7 giugno possibile anticipo?

Attesa per i chiarimenti normativi rispetto al nuovo decreto

Liguria. L’associazione Parchi Permanenti Italiani aderente a Confindustria esprime moderata soddisfazione per l’anticipo della riapertura dei parchi tematici al 15 giugno. Il provvedimento arriva a una settimana dal flash-mob organizzato dall’associazione in piazza del Popolo a Roma, con mascotte e personaggi dei cartoni animati (nella foto).

Giuseppe Ira, presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani, dichiara: “Abbiamo appreso che la cabina di regia ha previsto la riapertura dei parchi permanenti il 15 giugno, anticipandola di 15 giorni rispetto alla data originaria. Questo provvedimento lenisce in parte le nostre sofferenze. Ci auguriamo che il Governo confermi anche i ristori e le agevolazioni fiscali che non sono mai arrivati ad un settore chiuso da ottobre 2020”.

Il comparto, che conta circa 230 aziende, è stato fino ad oggi tra i più colpiti dalla crisi, con perdite tra il 70 e l’80%, non solo a causa della perdurante chiusura, ma anche a causa degli ingenti costi fissi legati alla manutenzione delle strutture (attrazioni, spazi verdi, scenografie, ecc…) e al mantenimento degli animali.

A ciò va aggiunta la sistematica assenza di ristori e di agevolazioni fiscali, a differenza di quanto avvenuto per altri settori altrettanto colpiti dalla crisi.

La data a livello nazionale, tuttavia, potrebbe anche differenziarsi da regione a regione in relazione alla fascia di colore, stabilita con i nuovi parametri: per questo i parchi liguri e non solo attendono intanto di avere approfondimenti e specifiche normative sul nuovo decreto, oltre ad avere conferme sulla zona bianca dal 7 giugno per la Liguria. Dunque, al di là dell’anticipo del 15 giugno rispetto alla precedente data del 1 luglio, permangono aspetti normativi ancora da chiarire. Infatti, stando all’attuale decreto nella zona bianca si fa riferimento direttamente a ristoranti e bar al chiuso, oltre alla stop del coprifuoco. Una delle ipotesi è quella di specifiche ordinanze regionali, che potrebbero interessare i parchi tematici e di divertimento, salvo chiarimenti e limitazioni imposte a livello nazionale.

Il comparto dei Parchi Permanenti Italiani raggruppa oltre 230 realtà in Italia tra parchi a tema (come Leolandia e Mirabilandia), parchi faunistici (come l’Acquario di Genova e Zoom Torino), parchi acquatici (come Le Caravelle, Aquafan Riccione e Caribe Bay) e parchi avventura per un totale di 25.000 posti di lavoro (10.000 fissi e 15.000 stagionali) e ricavi totali per 400 milioni di euro nel 2019, cifre che salgono rispettivamente a 100.000 occupati e 2 miliardi di euro di ricavi considerando l’indotto, composto da hotel, ristorazione, merchandising, manutenzione e simili. Nel 2019 i parchi della Penisola hanno totalizzato oltre 20 milioni di visitatori provenienti dall’Italia, a cui si sommano 1,5 milioni di stranieri, per un totale di 1,1 milioni di pernottamenti in hotel, segno che il comparto sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella composizione dell’offerta turistica del nostro Paese. Nel 2020 il 20% dei parchi ha rinunciato completamente all’apertura, 5 aziende italiane sono passate sotto il controllo di fondi di investimento stranieri e si sono persi 10.000 posti di lavoro stagionali.

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