Proposta

Ospedale Albenga, Tomatis (FdI): “Potenziare il Ppi per dare risposta alle urgenze meno gravi”

"Sino all'inizio del Covid gli accessi con i codici bianchi e verdi per l'ospedale di Albenga erano pari a 23mila unità annue"

ospedale albenga

Albenga. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia ad Albenga, Roberto Tomatis, entra nel dibattito sul futuro del pronto soccorso dell’ospedale ingauno con una proposta.

“Credo sia giusto ora fare proposte serie e fattibili, lasciando stare propagande di bandiera che non portano a nulla, potrei rimarcare che prima il Pd con Burlando e poi la Lega con Sonia Viale abbiano spolpato e affossato la nostra sanità ma queste sono cose che sanno tutti, quindi serietà, chiediamo – dice Tomatis – un punto di primo intervento potenziato, ovvero operativo sulle 24 ore e 7 giorni su 7 che sia in grado di dare una risposta a tutte le prestazioni urgenti di bassa/media complessità che non necessitano di una centralizzazione in strutture ad elevata specializzazione e che in alternativa oggi devono gravare sul Santa Corona”.

“Questo in considerazione del fatto che ad oggi l’attivazione di un pronto soccorso tradizionale, non sarebbe possibile mancando sull’ospedale di Albenga quelle specialità che ne garantirebbero il funzionamento e il supporto necessario come la chirurgia di urgenza, il centro trasfusionale, gli ortopedici, che sono figure professionali difficili da reperire. Va detto che sino all’inizio del Covid gli accessi con i codici bianchi e verdi per l’ospedale di Albenga erano pari a 23mila unità annue”.

“Il nostro obiettivo è quello di consentire a chi risiede nel territorio albenganese di recarsi al Santa Corona solo in casi di estrema gravità o per necessità di prestazioni specialistiche di un certo tipo, garantendo – propone Tomatis – presso l’ospedale di Albenga, tutte quelle specialità ambulatoriali in grado di rispondere ai bisogni di salute della popolazione del territorio ingauno attraverso il potenziamento degli ambulatori di oculistica, di otorinolaringoiatria, di ortopedia, di ginecologia e di quelle specialità per cui è più elevato il numero di richieste di prestazioni”.

“Chiediamo inoltre che si arrivi ad un potenziamento del personale della radiologia al fine migliorare l’offerta e i tempi d’attesa previsti per gli esami radiologici e un potenziamento dell’attività del laboratorio di analisi. In ultimo che vengano garantiti posti letto per l’attività di ‘one day surgery’, cioè dedicati a quella chirurgia che richiede la degenza di una giornata come nel caso di interventi di oculistica, otorinolaringoiatria o chirurgia generale, questo al fine di garantire ai cittadini la più ampia offerta possibile di prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale pur non escludendo la possibilità di avviare con soggetti privati collaborazioni e progetti sperimentali su singole specialità”.

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