Appello

Lavoro, Pasa (Cgil): “Sblocco dei licenziamenti è una catastrofe sociale”

"E' necessaria una vera e propria riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive"

andrea pasa

Savona. “E’ fondamentale il mantenimento della misura del blocco dei licenziamenti almeno sino ad ottobre e lavorare in questi mesi per fare una vera e propria riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive altrimenti sarebbe una catastrofe sociale nel paese, ma soprattutto in un territorio già profondamente in crisi prima della andemia come il nostro”.

A chiederlo è il segretario provinciale della Cgil Andrea Pasa in merito all’intenzione del governo di togliere il blocco ai licenziamenti a partire da luglio: “Sta passando un messaggio profondamente sbagliato che i problemi si risolverebbero con la libertà di licenziare, se le imprese hanno risorse e vengono dati loro finanziamenti pubblici e hanno opportunità di utilizzare la cassa integrazione senza pagarla non deve essere un’opzione licenziare o no a seconda di quello che conviene. Se hai aiuti pubblici, se hai addirittura gli strumenti che in questi mesi possono evitare di ricorrere ai licenziamenti senza costi aggiuntivi, deve diventare un vincolo per le imprese utilizzare quegli strumenti anziché ricorrere ai licenziamenti”.”

“Il governo anche questa volta – continua Pasa – ha ascoltato un po’ troppo Confindustria e ha scelto di prendere una decisione che non ci convince: intendiamo proseguire per portare a casa maggior tutela per le persone che lavorano. Oltre 1 milione di posti di lavoro persi nell’anno di pandemia in Italia, 11 mila in Liguria e 3 mila in provincia di Savona“.

“Nel corso del 2020 – spiega Pasa – hanno usufruito degli ammortizzatori sociali per covid circa 15 mila persone in provincia di Savona,  lo sblocco metterebbe a rischio oltre 5 mila lavoratrici e lavoratori di tutti i settori. Inoltre sul territorio persistono troppe crisi industriali irrisolte a cui il Ministero dello sviluppo economico continua a non dare risposta facendo sprofondare al punto di non ritorno asset industriali e filiere strategiche non solo per la provincia ma per l’intero paese”.

“Quando ci riferiamo a Piaggio Aerospace, LaerH, Bombardier, Sanac, Italiana Coke e Funivie parliamo di 3 mila lavoratori. Dal 22 febbraio attendiamo una risposta dal ministro Giorgetti. Sono 4 mesi di silenzio assordante, che sta pregiudicando la tenuta sociale e un intero territorio. Il 27 aprile avevamo avuto rassicurazioni dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico di un imminente convocazione almeno per Piaggio – dimenticandosi il resto delle vertenze – ma, sono passati 30 giorni e ancora oggi nessuno ha visto nulla”.

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