Blucerchiai corsari

La Sampdoria si impone a Udine, 1 a 0 con un rigore di Quagliarella

Premiata la scelta di Ranieri, che prima ha mandato in campo due punte ‘forti’ fisicamente (Gabbiadini e Keita) e poi nel finale due attaccanti tecnici (Verre e Quagliarella), che hanno deciso la partita

Sampdoria Vs Torino

Udine. Partita destinata a spostare poco, a livello di classifica, è stata tuttavia affrontata senza particolari ricorsi al turn over, nell’ottica blucerchiata di conservare il nono posto in graduatoria ed in quello bianconero di trovare un posto nella colonna di sinistra.

Ragion per cui, Gotti e Ranieri hanno consegnato queste distinte alla squadra arbitrale, composta da Matteo Gariglio di Pinerolo, coadiuvato dagli assistenti Muto di Torre Annunziata e Mothar di Lecco, oltre che dal quarto ufficiale Ros di Pordenone e dagli uomini VAR ed AVAR, Abbattista di Molfetta e Tolfo di Pordenone:

Udinese (3-5-1-1): Musso; Becao, Bonifazi, Zeegelaar; Molina, De Paul, Walace, Makengo,Stryger Larsen; Pereyra; Okaka.

A disposizione: Scuffet, Gasparini, Samir, Ouwejan, Battistella, Micin, Palumbo, Forestieri, Basha, Lorente.

Sampdoria (5-3-2): Audero; Leris, Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello; Candreva, Ekdal, Thorsby; Gabbiadini, Keita.

A disposizione: Letica, Ravaglia, Rocha, Ferrari, Regini, Askildsen, Jankto, Verre,Damsgaard, La Gumina, Quagliarella, Torregrossa.

Primo tempo

Primi trenta minuti “di niente”, tipo partita di “tressette a ciapa no”, con i friulani che hanno provato a far gioco (senza quasi riuscire a far toccar palla ad Audero) ed i genovesi schierati a cinque in difesa (ottimi Yoshida e Colley), con Thorsby ad uomo su De Paul e addirittura Gabbiadini a schermare su Wallace… Questo fino alla mezz’ora, quando un’indecisione del gambiano ha spianato la strada della rete all’ex Okaka, sul quale tuttavia, Omar Colley ha saputo recuperare in extremis. La pronta replica di Manolo Gabbiadini non ha impensierito più di tanto quell’ottimo portiere che è l’argentino Musso.

Samp col freno a mano tirato anche nel quarto d’ora del primo tempo, nonostante  l’impressione fosse che, osando di più, la difesa udinese avrebbe potuto essere messa  in difficoltà.

Secondo tempo

Non è cambiata la musica ad inizio ripresa, con Gariglio che ha confermato di non avere una favorevole predisposizione nei confronti della Samp, soprattutto quando ha ammonito il norvegese Thorsby per un ‘non fallo’, ma questo giallo è sembrato svegliare i ragazzi di Ranieri, che hanno iniziato ad impegnare Musso, sia pur da lontano e con tiri centrali.

A mezz’ora dalla fine, Gotti ha provato a sparigliare le carte con due cambi: Samir per Zeegelaar e Forestieri per Makengo, ma è De Paul che per poco non l’ha spaccata con un ‘coast to coast’, che ha potuto permettersi causa l’impossibilità di Thorsby (ammonito) a fermarlo.

Ha risposto Gabbiadini, dando l’illusione del goal, procurata dalla palla finita  sull’esterno della rete, dopo una triangolazione con Ekdal e Augello, mentre subito dopo Jankto è stato mandato in campo da Ranieri, col passaggio di modulo al 4-4-2.

A venti minuti dalla fine, è finalmente arrivata la 499esima presenza in Serie A di Fabio Quagliarella (per Gabbiadini), che è entrato insieme a Verre (per Keita), mentre Gotti ha mandato in campo Llorente per Okaka.

Al 75° perla di Gariglio, che ha fischiato un fallo assurdo contro Jankto, reo di aver preso una gomitata da Samir… decisione davvero fantasiosa.

All’85° Jankto dà il giusto assist a Verre il cui piazzato finisce sul braccio aperto di Bonifaci… rigore netto, che “sentenza” Quagliarella, senza pietà, realizza da ex.

Tre minuti (più recupero) concessi da Ranieri anche a Damsgaard (per Candreva) e da Gotti a Ouwejan (per Becao), con Audero, che al 90°, è volato a salvare la sua porta da un missile di Wallace e con Damsgaard, che – subito dopo – ha messo Quagliarella a tu per tu con Musso, che ha fatto il miracolo per impedirgli la doppietta.

Considerazione finale… Premiata la scelta di Ranieri, che prima ha mandato in campo, a combattere, due punte ‘forti’ fisicamente (Gabbiadini e Keita) e poi nel finale due attaccanti tecnici (Verre e Quagliarella), che hanno deciso la partita, quando gli avversari erano stanchi… A questo punto sono raggiungibili i 52 punti, posti come obiettivo finale… e per farli bisognerà battere il Parma.

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