Rifugio

Il sogno dei rider di Savona: una “casa” in centro con toilette e corrente elettrica

Il progetto che vede coinvolti il Comune, Le Officine, i rappresentanti di Nidil-Cgil e gli stessi rider

Savona. Una “Casa” che faccia da “base operativa” e dove i rider possano ritrovarsi, ripararsi, usufruire di servizi igienici, di una presa di corrente e quindi godere di almeno una parte di quei diritti che, ad ora, sono loro negati. È questo il progetto a cui si sta lavorando a Savona e che vede coinvolti il Comune, Le Officine, i rappresentanti di Nidil-Cgil (il nuovo sindacato che si occupa anche dei rider) e i tantissimi ragazzi che si occupano di effettuare le consegne a domicilio.

Questa mattina una delegazione di riders savonesi ha partecipato alla manifestazione svoltasi davanti alla prefettura di Savona e organizzata dalle sigle sindacali per sensibilizzare le istituzioni rispetto al problema della sicurezza sul lavoro. Un problema che, come detto, riguarda anche e soprattutto la “nuova categoria” dei riders, costretti a lavorare con mezzi propri e in ogni condizione meteo.

Stefania Druetti, segretario provinciale di Nidil-Cgil, spiega: “I rider sono forse una delle categorie più svantaggiate. I loro contratti non prevedono tutele dal punto di vista degli infortuni, che non sono riconosciuti, e non prevedono altri diritti fondamentali quali Tfr, ferie e tredicesima. Loro non hanno nulla di tutto ciò. E con un semplice infortunio sono costretti ad interrompere l’attività lavorativa senza alcun tipo di tutela”.

Da qui la necessità di creare una “Casa dei Riders” che possa fare loro da rifugio, nella quale possano riparsi dalle intemperie, possano usufruire di una toilette, di una presa elettrica per ricaricare il telefonino, che è lo strumento fondamentale per il loro lavoro.

“Ci auguriamo che questo progetto possa al più presto andare in porto per dare uno spazio sicuro di riparo e sostegno a questi lavoratori, che sono i precari e gli ‘schiavi del click’ di questa generazione”, conclude Druetti.

Tra i riders presenti oggi in piazza Saffi anche il rider Eric Nicolino, che spiega: “I contratti delle piattaforme non offrono nulla in materia di tutela e garanzia dei diritti fondamentali dei lavoratori. Non abbiamo ferie, Tfr, malattia. Ma soprattutto la questione riguardante la sicurezza sul lavoro è molto critica: non siamo tutelati praticamente in nulla”.

“Per aiutarci bisognerebbe che fossero riconosciuti questi diritti. E a livello territoriale sarebbe utile avere un hub, una ‘casa’ dove ripararci o anche solo andare in bagno. Un luogo di ritrovo durante l’orario di consegna”.

I riders avevano già manifestato rispetto a questi temi qualche settimana fa. E subito le istituzioni avevano “recepito il messaggio” iniziando ad interessarsi della loro categoria: “Siamo pronti a continuare la protesta per ottenere maggiori tutele”, prennuncia Eric.

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