Savona. “Dall’incontro di questa mattina in Prefettura sullo stato di difficoltà dell’azienda Funivie Spa come Cisl abbiamo ribadito la necessità di costruire una proposta chiara del territorio sull’utilità dell’infrastruttura”.
Lo ha detto Simone Pesce, responsabile Ast Cisl Savona, dopo il presidio e la protesta di questa mattina davanti alla sede della Prefettura. Al faccia a faccia con il prefetto hanno preso parte anche Comuni interessati e Provincia di Savona.
“È sostanzialmente emerso che, a parte le difficoltà e le responsabilità contingenti che inibiscono il ripristino della struttura e la tutela dei lavoratori, il futuro di Funivie dipende dalla capacità del territorio di dimostrarne l’utilità presente e futura attraverso nuove destinazioni d’uso”.
“Tale obiettivo non può prescindere da un lavoro congiunto tra istituzioni locali, AdsP, parti sociali e Ministero. Continuando ad affrontare la problematica per competenze separate si rischia di perdere la strada per risoluzione positiva della vertenza” aggiunge Pesce.
“Occorre che i Ministeri ci convochino quanto prima per l’individuazione di un percorso che salvaguardi l’infrastruttura e metta in sicurezza i lavoratori attraverso la previsioni di ammortizzatori sociali fino all’auspicata ripresa delle attività” conclude Danilo Causa, segretario Fit Cisl Savona.
Per la Cgil savonese resta indispensabile un piano di politica industriale su tutta la filiera delle rinfuse, attingendo dalle risorse del Recovery Fund: “Il processo di ambientalizzazione e riconversione green dell’economia interessa questo settore e la stessa vertenza” rincara ancora Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil.
“I tempi stringono considerata la delicata situazione finanziaria di Funivie e oltre alla nomina del commissario incombe anche un pronunciamento del Tar sulle concessioni.
“Se i Ministeri competenti batteranno finalmente un colpo, istituzioni locali, regionali, Autorità portuale e sindacati, auspichiamo anche con il pressing di parlamentari e prefetto, chiederanno una soluzione industriale strutturale e di lungo periodo, che possa chiudere questa vertenza e ridare futuro ad una filiera strategica in grado di garantire alti livelli occupazionali” conclude.