Finale Ligure. A fine partita Pietro Buttu può finalmente liberarsi della tensione di una sfida durata centoventi minuti più i calci di rigore, che ha visto il Finale prevalere ai tiri dagli undici metri.
“La squadra ha sofferto – ammette il tecnico giallorossoblù -. Ho notato in settimana che era particolarmente tesa; ma, devo essere sincero, per la prima volta ero teso anche io. Sicuramente non ho contribuito ad aiutare i ragazzi, che nella partita hanno battagliato”.
“Penso che poteva anche chiudersi in pareggio per le occasioni che abbiamo avuto durante i tempi regolamentari – prosegue Buttu -. Però si vede che era scritto così, che in questa partita bisognava soffrire, nei supplementari, andare in dieci e poi vincere ai rigori col nostro super capitano Carlo Porta, firmando un abbraccio particolare”.
Il Finale, in questa stagione, sta facendo della difesa il suo punto di forza. “Noi in attacco abbiamo perso Vittori e Luca Ferrara, che non hanno potuto fare parte del gruppo per infortunio – ricorda il mister -. Fabbri ha avuto degli acciacchi e ci siamo inventati Alessandro Debenedetti che il tempo di farci vincere una partita e ha avuto un infortunio, quindi non ci possiamo inventare tanto. Vanno bene la solidità del gruppo, la voglia, le emozioni che danno, che ci hanno portato in semifinale. Adesso tutto quello che arriverà sarà un di più, perché io avevo chiesto di fare ancora due settimane, però se i ragazzi mi fanno vivere queste emozioni tra due settimane io non ci arrivo“.
“I ragazzi è giusto che facciano festa. Io mi riposo, sono distrutto – sorride Buttu -. Devo ricaricare le pile per cercare di dare una mano a questa squadra a fare il massimo anche in queste semifinali, però penso che abbiamo raggiunto un traguardo veramente importante e forse rimarrà scritto come uno dei più importanti per quanto riguarda la mia storia calcistica”.