Celle Ligure. “Stupito e perplesso, aspetto di conoscere tutti i dettagli e non escludo provvedimenti di difesa anche in sede legale, per questo attacco diffamatorio”.
Per la prima volta parla Giorgio Sacchi, presidente della società costruttrice “Punta dell’Olmo” incaricata della riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche. Una puntualizzazione che arriva dopo l’esposto presentato alla Procura della Repubblica e l’interrogazione in Regione di ieri circa i presunti aumenti di volume e altre irregolarità nell’ambito del progetto di trasformazione edilizia che sta facendo cambiare volto a quella parte di territorio compreso tra Celle e Varazze da anni in pieno degrado.
“Presumo – continua l’imprenditore – che il tutto sia imputabile a scarsa conoscenza degli atti e dei progetti. Gli interventi di recupero dei volumi esistenti che interessano la proprietà (oggetto di assensi edilizi ai sensi della legge regionale n. 49 del 2009 e s.m.) non conseguirà alcun aumento di volume complessivo, proprio per evitare ogni criticità rispetto al vincolante Piano Territoriale Paesaggistico e come sancito anche dalla Soprintendenza preposta nell’esaminare l’ultima versione del progetto, così appositamente configurato in sede di rilascio del permesso di costruire n.3887/16961 del 15-2-2020 (l’unico sinora rilasciato)”.
Sacchi che ogni giorno dirige una squadra di professionisti e si occupa direttamente del cantiere, poi ci tiene a precisare: “Il progetto di cui si tratta, nel suo insieme, prevede una generale ristrutturazione dell’ambito, con cambio d’uso, conservandone l’impostazione e l’assetto urbanistico generale. Non sono previste nuove strade, ma la rifunzionalizzazione dell’esistente e la realizzazione degli standard a verde e a parcheggi pubblici, oltre a garantirsi opere di interesse pubblico di ingente valore, tra cui la realizzazione di una passeggiata sul sedime ex ferroviario e un parco naturalistico che riqualificheranno in modo significativo il territorio, soddisfacendo al contempo gli interessi pubblici e quelli privati, così come a suo tempo discusso e concordato nel percorso partecipativo effettuato con la cittadinanza” conclude.