Savona. “E’ entrato all’improvviso con un tubo di ferro tra le mani e ha fatto il gesto di darlo in testa a un cliente dentro il bar che, fortunatamente, se n’è accorto ed è riuscito così a scampare il pericolo, venendo colpito solo di striscio”.
A raccontare la vicenda dell’aggressione avvenuta ieri nel bar Katya a Savona è il compagno della titolare del bar. Il tubo di ferro, dal peso di 5/6 chili, un pezzo di un motore, era appoggiato su una mensola del bar, pronto per essere ritirato da un cliente. “A un certo punto ci giriamo e vediamo che non c’è più, allora iniziamo a cercarlo. Nel frattempo però entra l’aggressore proprio con quel pezzo in mano”.
Al momento dell’accaduto nel bar erano presenti quattro persone: la titolare del bar, il compagno e due clienti, moglie e marito. “Ci siamo spaventati, abbiamo provato a immobilizzarlo in tutti i modi – racconta – . Ma abbiamo fatto fatica. E’ giovane, alto e atletico. Non è stato facile. Poi abbiamo chiamato l’ambulanza e la polizia”.
“Si conoscevano l’aggressore e la vittima perché sono frequentatori del nostro locale, ma non c’era nessun motivo per cui spiegare il terribile gesto. Lo voleva uccidere. Se non se ne fosse accorto lo avrebbe preso in pieno in testa, e non sarebbe finita così”.