Pietra Ligure. Fiori, sorrisi, brindisi e tanta felicità. È questo che ci si aspetta da un matrimonio, ma Ned e Samantha hanno voluto sfruttare l’occasione anche per mandare un messaggio forte e chiaro: riaprire il punto nascite del Santa Corona. Prima della cerimonia, infatti, i due sposi si sono recati davanti all’ospedale dove hanno appeso uno striscione.
“Maternità: tutto l’amore inizia e finisce qui“, è questa la frase che hanno scelto per la loro protesta. “Abbiamo deciso di esporlo in un giorno speciale, il giorno più bello della vita di ognuno di noi, non un giorno qualunque, proprio il giorno in cui due persone che si amano, decidono di unirsi in un vincolo eterno e noi ci accingiamo a farlo per nostra libera decisione nella casa del Signore” spiega lo sposo, Ned Taubl, coordinatore della Valbormida del movimento Italexit.
“Come noi – prosegue – molte altre coppie convolano a nozze nella speranza e con il progetto di procreare nuova vita, ma questi diritti vengono ostacolati dall’avidità dell’uomo e, tra l’altro, violando la carta Costituzionale in tutti i suoi punti cardini. Ci hanno fatto credere che questa Europa ci avrebbe migliorato come persone e come diritti ma, purtroppo, abbiamo ben imparato la lezione”.
E poi aggiunge: “La sanità pubblica è stata spolpata piano piano seguendo un percorso chiaramente pianificato. Ci sono coppie in attesa di gravidanza che vivono nella periferia montana della zona ed è inaccettabile che il primo reparto di maternità disponibile sia a Savona. È inaccettabile moralmente, umanamente e nella sua logica dei valori umani, così come logicamente pericoloso”.
“Col nostro gesto – sottolinea Taubl – desideriamo fare riflettere le persone su qualcosa che purtroppo si da per scontato, ovvero che in un reparto Maternità prende forma la vita e proprio per questo non può esistere che nei palazzi del potere possano decidere a favore questi scempi insensati”.
“Con mia moglie e molte altre persone ci siamo avvicinati ad un progetto che crediamo l’unica via percorribile per ritornare ad essere noi, come popolo, il motore trainante di uno stato centrale per non essere più schiavi di un debito pubblico creato con l’euro, questa Europa ha solo portato ad un aumento dei costi della vita per i cittadini sotto forma di tagli per poter adempiere ai debiti della moneta a debito. Se vogliamo riacquistare i nostri diritti dobbiamo combattere questa politica dei tagli e dei disservizi, questa politica dell’Europa che ha evidentemente fallito e la chiusura di un reparto fondamentale come maternità ne e un chiaro segnale di questo fallimento. Nel giorno del nostro matrimonio riteniamo doveroso lanciare un segnale forte. Nostro figlio, se dio lo vorrà, e i figli di altre coppie del comprensorio hanno il diritto sacrosanto di nascere nella nostra terra natia” conclude.
A commentare la scelta della coppia, anche Ilario Chiera coordinatore provinciale Italexit: “È un vero onore potere contribuire al desiderio dei nostri amici Ned e Samantha di manifestare, proprio nel loro giorno più bello, quest’evidenza innegabile per ogni coppia ed ogni persona di buon senso e con un briciolo di speranza. In tal senso la nostra provincia è martoriata: tutta la Val Bormida in questo momento è senza neanche un punto di Primo Soccorso, mentre qui a Pietra, in aggiunta alla chiusura del punto nascite, si è recentemente paventato il rischio della tenuta del reparto di Pediatria. Ed in tutto ciò il signor Toti, in possesso delle deleghe di competenza, si presenta in questi luoghi per aprire sezioni del suo partito in vista delle prossime elezioni, senza dare risposte operative e concrete ai suoi cittadini in luogo delle solite parole. Questo striscione, finanziato dagli attivisti di Italexit Savona, vuol essere un segnale forte per tutto il comprensorio savonese”.