E' andata meglio

Concorso vigili, i 21 “superstiti” del test scritto superano la prova fisica fotogallery

I comandanti difendono il proprio lavoro: "Non siamo solo verbali e crocette, la nostra professione è una delle più difficili"

Savona. I 21 “sopravvissuti” al test scritto del concorso indetto dai vigili urbani di Savona, Finale Ligure, Albenga e Loano sono riusciti a superare la prova fisica che si è svolta stamattina al campo di atletica della Fontanassa a Savona.

La prova consisteva in una corsa su 1000 metri piani in un tempo massimo fissato a 6 minuti per le donne e 5 per gli uomini: “Li abbiamo visti tutti molto motivati e il risultato ha messo in evidenza anche la loro preparazione”, ha fatto notare l’ispettore Francesca Serba della polizia locale di Genova.

Il secondo step ha fatto tirare il primo sospiro di sollievo agli organizzatori, dopo la delusione incassata ieri: su 320 ammessi al test selettivo, solo 114 si sono presentati e 21 sono stati ammessi alla successiva fase.

Non abbasseremo il limite di accesso – puntualizza il comandante della polizia locale di Savona, Igor Aloi -, anzi i termini per il reclutamento questi sono e questi rimarranno. La nostra speranza è di trovare concorsisti più preparati e più motivati. Per raggiungere questo obiettivo cercheremo di migliorare l’immagine perché, a mio avviso, credo che ci sia un’idea stereotipata in negativo del nostro lavoro”. L’idea sul piatto è quella di preparare, come hanno fatto altre regioni, uno spot esplicativo dei compiti della polizia municipale.

“I nostri agenti fanno soltanto sanzioni e quattro crocette”, è questo il luogo comune che secondo Aloi è diffuso nell’opinione pubblica. “Il nostro lavoro credo sia uno dei più complessi senza togliere nulla a nessuno – aggiunge -. Mi sia consentito il paragone, noi siamo un po’ il medico di base, il passaggio prima di arrivare dallo specialista. E’ una professione difficile dove serve tanta motivazione. Non ci stancheremo di fare concorsi finchè non troveremo le persone giuste”.

Al comandante di Savona fanno eco i suoi colleghi di Loano, Gianluigi Soro, e di Finale Ligure, Eugenio Minuto, che rimarcano l’importanza di trovare gente motivata e di non accontentarsi abbassando “l’asticella”. “Da parte nostra – spiega Soro – c’è la volontà di non transigere: da una parte c’è la consapevolezza che per fare questo mestiere bisogna avere i numeri a livello personale e dall’altra siamo spinti dai cittadini a offrire un servizio di qualità. Ci preoccupiamo di poter gestire la stagione estiva nei comuni della riviera ma abbiamo il dovere di offrire un servizio di un certo livello e quindi cerchiamo le qualità necessarie. Va a toccare diritti delle persone e il portafoglio”.

“Le maglie per il nuovo concorso, che siamo obbligati per forza di cose a bandire, resteranno le stesse perché la nostra aspettativa è avere in strada dei professionisti preparati che sappiano affrontare le varie sfaccettature del nostro mestiere che troppo spesso viene percepito come mestiere basico fatto solo di sanzioni per divieti di sosta quando queste costituiscono solo una percentuale minima. Cerchiamo – conclude Minuto – passione, motivazione, voglia di distinguersi in un panorama che spesso vede diverse cadute di stile”.

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