Oggi vi porto con me a Castelbianco, piccolissimo comune in Val Pennavaire, nell’entroterra ingauno. Poco più di 300 abitanti dislocati in cinque minuscoli e affascinanti frazioni: Colletta di Castelbianco, Veravo, Vessallo, Oresine e Teccio.
Immerso nel verde e circondato da magnifiche falesie, Castelbianco si trova a pochi chilometri dal mare, in un ambiente fresco e rilassante. L’abitato è sovrastato dai ruderi del vecchio castello che gli ha dato il nome e, facendo un giro, è possibile ammirare diversi ponti in pietra di epoca medievale con la caratteristica forma a schiena d’asino.
Un’oasi di pace nel verde, un paradiso per chi ama praticare gli sport all’aria aperta. Da qui partono infatti sentieri ideali per fare trekking e andare in mountain bike e, per gli appassionati di free climbing, ci sono spettacolari falesie da arrampicare, conosciute col nome di Oltrefinale.
Io vi porto nello specifico nella frazione di Colletta di Castelbianco, annoverato nel prestigioso circuito dei Borghi più belli d’Italia. Grazie ad un gruppo di imprenditori, dal 1980 fu oggetto di un’importante ristrutturazione che portò il piccolo borgo a una “rinascita”: un intervento moderno, nel rispetto dell’architettura e dei materiali originali. Caratteristiche sono le sue case in pietra con le finestre incorniciate d bianco e i “caruggi” in ciottolato.
Così antico, eppure così moderno, perché Colletta di Castelbianco, dopo l’intervento di restauro, diventò il primo borgo telematico. Fu così che Colletta di Castelbianco conobbe un nuovo splendore, che dura tuttora. Per chi ha scelto di vivere in questo villaggio senza tempo, una garanzia di pace, tranquillità e avanguardia (quando lo smart working pochi sapevano cosa fosse dalle nostre parti, qui era già realtà).
Che si vada per una visita, per fare sport o per soggiornare in una delle stanze dell’Albergo Diffuso, consiglio l’appagante esperienza di fermarsi al bar del borgo medievale per un ricco aperitivo a base di birre artigianali di produzione propria e prodotti locali o per pranzo o cena, con una piccola selezione di piatti molto curati (al momento è aperto dal giovedì alla domenica, mentre da giugno sarà aperto tutta la settimana).
Ho fatto due chiacchiere con il suo titolare, Samuele Scola, erede della storica famiglia di ristoratori che, appoggiato da genitori e fratello, qualche anno fa ha dato vita anche a un altro importante progetto: un’azienda agricola e la produzione della Scolabear. Una bella storia: Samuele, finiti gli studi in agraria, lascia Castelbianco e trascorre dieci anni della sua vita arruolato nell’Esercito. A un certo punto, decide di congedarsi per mettere a frutto i terreni di famiglia nel territorio di Castelbianco e Casanova Lerrone. Principalmente, si dedica alla produzione orticola per la ristorazione, che da giugno sarà certificata BIO, alla produzione di olio extravergine di oliva taggiasca di qualità superiore e alla produzione della Scolabear, realizzata con il luppolo delle sue coltivazioni.
Samuele da sempre è appassionato di birre artigianali e si dedica ad approfondirne le conoscenze. Scopre che il clima di Castelbianco è ideale per la coltivazione di luppolo, così decide di dedicare una parte dei terreni agricoli alla sua produzione. Nasce così una birra 100% artigianale, bionda, poco alcolica e beverina, che ha chiamato Colombaire, dal nome della zona in cui si trova il suo luppoleto.
“Il nostro luppolo ha acquisito i profumi e gli aromi della nostra vallata e ha dato vita a una birra originale, che è molto apprezzata e che distribuiamo bene sul territorio. Questo progetto nasce con una vocazione molto locale, ma capita che aziende di altre regioni italiane ci richiedano delle forniture”, mi racconta Samuele. “Oltre alla Colombaire, ci dedichiamo anche a piccole produzioni spot di birre stagionali con particolari aromatizzazioni, in collaborazione con altre aziende agricole della zona. Ad esempio, sta per essere commercializzata “Arbènga”, una birra vinificata in collaborazione con l’Azienda Agricola BioVio di Albenga” commenta ancora Samuele.
Una bella storia savonese, che vede un intraprendente e appassionato giovane imprenditore dar vita a un’azienda moderna nella piccola e meravigliosa Colletta di Castelbianco.
#ilbellocisalverà
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