Savona. La visita di oggi del ministro Andrea Orlando ha portato i primi risultati sul fronte delle tutele dei lavoratori coinvolti in crisi o vertenze industriali nel savonese.
Per domani, presso il Ministero del Lavoro, la prima video call per la proroga della cassa integrazione straordinaria ormai in scadenza per Piaggio Aerospace: attualmente le maestranze non sono interessate da misure di ammortizzatori sociali, tuttavia, come richiesto dai sindacati questa mattina, è stato chiesto un rinnovo temporale per la fase di transizione con l’ingreesso di un nuovo acquirente – una volta che sarà concluso il bando con la definitiva assegnazione – e in relazione alla fine del regime commissariale.
Più complessa e delicata, invece, la questione di Funivie Spa a Savona: dopo la protesta di lavoratori e sindacati e lo stesso intervento del Prefetto, il ministro Orlando ha convocato in videoconferenza le organizzazioni sindacali per la giornata di mercoledì, alle ore 14 e 30.
Se è vero che la scadenza degli ammortizzatori sociali è prevista per metà novembre, in attesa di trovare una soluzione industriale e produttiva con la ripresa dell’impianto servirà un provvedimento legislativo ad hoc per ottenere garanzie di reddito ai lavoratori, secondo un vero e proprio iter parlamentare.
Considerate le possibili tempistiche, quindi, i sindacati hanno sollecitato un incontro per iniziare prima possibile la necessaria procedura: le risorse saranno attinte dall’area di crisi complessa.
“E’ un piccolo passo, aspettando la convocazione del Ministero dei Trasporti per discutere del futuro dell’impianto funiviario savonese e la nomina del nuovo Commissario per la ricostruzione” affermano le organizzazioni sindacali in merito alla vertenza di Funivie.
“Ricordiamo che l’attuale cassa integrazione di cui stanno usufruendo i lavoratori di Funivie è stata approvata con il decreto Cura Italia del 24 aprile 2020 e scadrà il 14 novembre 2021. Viste tutte le difficoltà che sino succedute per il riavvio dell’impianto e non conoscendo quando si potrà ripartire è indispensabile fin da adesso mettere in sicurezza il reddito dei lavoratori per non arrivare all’ultimo momento, con tutte le conseguenze del caso” concludono i sindacati.