Cordoglio

Alassio ha dato l’ultimo saluto a Marco Parascosso: “Gentile e sensibile verso chi aveva bisogno con gesti concreti” fotogallery

Presenti centinaia di persone: chiesa gremita e tanta commozione

Alassio. Un giovane calciatore, con il sogno di diventare carabiniere, spezzato a soli 19 anni da un lutto che ha segnato un’intera comunità. Oggi (lunedì 10 maggio) nella chiesa di San Giovanni, ad Alassio, si sono svolti i funerali di Marco Parascosso, vittima del tragico incidente che si è consumato lo scorso 5 maggio, nel tratto finale dell’Aurelia Bis che collega Albenga e Alassio.

Alla cerimonia odierna, contraddistinta da comprensibile e palpabile commozione, presenti centinaia di persone, tra le quali tantissimi ragazzi, che hanno affollato, seppur nel rispetto delle normative anti-covid, la chiesa, ammantata da un religioso silenzio, sia all’esterno che all’interno.

A prendere la parola è stato don Corsi che nella sua omelia ha ricordato così il giovane Marco: “Improvvisamente, come un angelo, hai spiccato il volo per tornare al cielo da cui eri partito solo 19 anni fa. In questi anni hai dimostrato e dispensato tanto amore, conquistando il cuore di molti. Chi ha avuto il privilegio di conoscere Marco e vederlo crescere, ha potuto apprezzarne la gentilezza, la sensibilitá, l’attenzione verso chi aveva bisogno e che manifestava nel suo modo discreto di avvicinare gli altri, con gesti concreti piú che con le parole. Marco ha costruito bei rapporti di amicizia e la vostra presenza oggi, cosí numerosi, ne è segno tangibile. Con lui avete passato momenti fatti di condivisione, allegria”.

“‘Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi’, dice Gesú nel Vangelo. E Marco sapeva davvero entrare nel cuore di coloro che lo incontravano, è entrato in ciascuno di voi e ora siamo noi che con tutto il nostro cuore vogliamo esprimere alla sua famiglia la nostra vicinanza, espressione del dolore che proviamo ma anche del bene che gli vogliamo. Ci stringiamo a voi e preghiamo per voi, vi vogliamo bene. Marco ora è nel cuore del Padre e da lí continuerà ad amarvi e accompagnarvi nel cammino della vita”, ha concluso il parroco, che subito dopo ha abbracciato personalmente i genitori del ragazzo.

Un estratto della toccante lettera che lo zio, Giovanni Parascosso, ha scritto in ricordo di Marco: “Il 5 maggio è una data significativa nella storia, la gloria di Napoleone, ma anche lo scudetto della Juve, con capocannoniere David Trezeguet. David, non a caso come tuo fratello Davide, che ora deve raccogliere il testimone della sua passione. Marco ci lascia e va a conoscere suo nonno in paradiso, ma Marco c’è ed è sempre qui con noi. C’è insieme a suo papà Andrea per farlo arrabbiare, c’è con mamma Manuela per farla preoccupare, con gli amici tutti per organizzare ancora una partita, una battuta di pesca, una serata, c’è con le sue cuginette per accompagnarle, andarle a prendere e insegnar loro che bisogna studiare per diventare carabiniere, altrimenti ti bocciano”.

“Marco c’è oggi con tutti noi, e desideriamo ci sia anche domani. Per riuscirci ognuno di noi deve coltivare il suo amore e la sua amicizia pregando, ricordandolo. Il suo spirito – conclude lo zio –, il suo cuore e la sua anima da oggi e per sempre saranno con noi”. Hanno seguito altre lettere, dopo quella dello zio, da parte dell’Istituto Alberghiero e del mondo del calcio, a cui ha dedicato con passione praticamente tutta la sua vita. La cerimonia si è conclusa con il lancio dei palloncini bianchi in cielo.

La notizia del decesso del giovane, che ha lasciato la mamma Manuela, il papà Andrea e il fratello Davide (era in macchina con lui la sera dell’incidente, ed è rimasto gravemente ferito in seguito allo scontro), ha gettato nello sconforto parenti, amici e conoscenti. “Era un ragazzo buono, educato e simpatico. Sapeva entrarti nel cuore in un attimo”, il ricordo di chi ben lo conosceva. 

Aveva appena 19 anni, amava il calcio (ha giocato in diverse compagini del savonese e dell’imperiese) e sognava un giorno di indossare la divisa, ma tutto si è bruscamente “fermato” intorno alle 22 di mercoledì scorso, sull’Aurelia Bis.

Stando a quanto accertato, le due auto coinvolte nel sinistro (una Fiesta, guidata dal 23enne piemontese Emanuele Albanto, anche lui deceduto, proveniente da Alassio e diretta verso Albenga, e una C3 in viaggio sulla corsia opposta, sui si trovavano i fratelli Parascosso) si sono scontrate frontalmente all’altezza di Villanova d’Albenga, poco prima della galleria situata all’ingresso di Alassio. Anche una terza auto, che procedeva da ponente verso levante, è rimasta coinvolta, ma in maniera piuttosto lieve.

L’impatto è stato violentissimo al punto da distruggere completamente entrambe le vetture. Sul posto sono arrivati tempestivamente i soccorsi (ambulanze, vigili del fuoco, polizia), ma per i due giovani, di appena 19 e 23 anni, purtroppo non c’è stato nulla da fare.

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