23 maggio 1992
Sabato. Ed un giorno perfetto.
ACQUA AZZURRA, ACQUA CHIARA…
Uno di quei giorni in cui non litighi con tua sorella, e mamma e papà si guardano negli occhi come fidanzatini innamorati.
…CON LE MANI POSSO FINALMENTE BERE…
Uno di quei giorni in cui canti in macchina le canzoni di Battisti con finestrino aperto e la bocca spalancata, a far entrare aria bollente, e qualche moscerino.
…NEI TUOI OCCHI …
Coi piedi abbronzati, o forse bruciati, dalla prima giornata di vero sole, nudi sul sedile, la testa di tua sorella che ti dorme sulle ginocchia, la guardi e ti sembra quasi carina, così innocua e addormentata, e la mamma con la coda alta, e stranamente senza trucco, ogni tanto si gira a guardarci mentre canta.
…INNOCENTI…
L’autostrada è lenta ma il nostro cuore sembra andare veloce. Questo sabato in famiglia, tra tuffi e piscine blu è stato tanto perfetto che nemmeno la coda ci abbatte. Finchè c’è la musica e il mangiacassette che riempe l’auto di allegria e delle nostre voci stonate tutto va bene. Tutto è perfetto.
…PURO COME IL TUO AMORRRR…
Papà si è scottato la schiena. Come tutti gli anni. Perché lui la crema non la mette mai.
E’ un uomo vero, lui, la crema non serve. Pelle da cantiere, pelle da meridionale, pelle da coriaceo muratore del sud.
Un uomo che ride poco, che mi fa tremare le gambe se solo alza la voce, un uomo dalle regole marmoree che non oserei mai trasgredire.
Un uomo che porta sulle spalle pesi che non conosco, tutto il giorno, tutti i giorni.
…MA DA QUANDO CI SEI TU…
Oggi su quelle spalle scottate ha portato noi, e ci ha lanciato in tuffi mirabolanti e giochi divertenti, con una allegria che vedo poco e che ogni volta, mi fa tremendamente innamorare.
Seduta sul sedile posteriore della nostra golf lo guardo rifesso nello specchietto, con i suoi baffoni e i ray-ban da tamarro, bello e tenebroso, sorrido e penso che forse eviterò di fargli notare che le sue spalle da vero uomo sono completamente ustionate.
…TUTTO QUESTO NON C’E’ PIU’…
Sabato. Ed un giorno perfetto.
…ACQUA AZZURRA…
Saliamo le scale di casa mano nella mano, le dita intrecciate, io e papà, la mamma trascina mia sorella che è dopo il risveglio ha smesso magicamente di essere carina, ed è tornata la lagnosa di sempre, io e lui ci attardiamo un po’, camminiamo piano, lenti, cercando di trattenere la giornata e la magia, ci sediamo sul divano, vicini, lui mi abbraccia, io mi accoccolo sul suo petto.
…MA DA QUANDO CI SEI TU…
Lamiera, cocci, fumo pezzi di auto, poltiglia di asfalto e uomini. Divise, giornalisti, gente. Una voragine. Uno squarcio. Un buco. Edizione straordinaria. Edizione straordinaria. Edizione straordinaria.
…TUTTO QUESTO NON C’E’ PIU’…
23 maggio 1992 strage di Capaci. La prima volta in cui ho visto piangere mio padre.
…ACQUA AZZURRA. ACQUA CHIARA.
“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia Pistacchio, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Ogni martedì uno spazio dal taglio volutamente “leggero” con i suoi racconti, nati su IVG e poi diventati un libro. Clicca qui per leggere tutti gli articoli