Savona. “La minoranza mi accusa dello scarso preavviso della comunicazione della zona rossa nel ponente ligure. Se comunico troppo presto dicono che sono frettoloso e se invece decido troppo tardi che sono ritardatario. Abbiamo preso le decisioni al momento giusto, dopo aver valutato i dati. Capisco il ruolo dell’opposizione, ma ritengo che, talvolta, non sarebbe controproducente collaborare, visto che il Covid riguarda tutti e che anche il governo si adopera in tal senso”.
Così il presidente Giovanni Toti risponde alle polemiche relative all’annuncio della zona rossa nel savonese e nell’imperiese, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri. Una decisione che ha reso perplessa l’opposizione, il consigliere Arboscello ha sottolineato: “Ho chiesto ad inizio settimana in Consiglio regionale di comunicarlo almeno 36 prima, ma la risposta è stata: ‘se ne parlerà solo dopo le vacanze pasquali’”. Rabbia anche dei commercianti che hanno saputo di dover chiudere le serrande anticipatamente solo 6 ore prima.
“È nostro dovere prevenire e non inseguire il virus prima che si crei nei nostri ospedali una situazione di particolare allarme – ha specificato questa sera Toti in conferenza stampa – Istituire ulteriori restrizioni è doloroso, ce ne scusiamo, ma non solo lo imponeva la legge nazionale ma era anche necessario per impedire di trascinare lungamente una situazione che, se non arginata rapidamente, rischia di degenerare anche in ragione del fatto che i territori limitrofi, in Italia e Oltralpe, continuano ad essere in una situazione peggiore della nostra”.
I dati del savonese e dell’imperiese, infatti, superano la cosiddetta soglia di attenzione dei 250 casi ogni 100mila abitanti. Nello specifico l’incidenza degli ultimi sette giorni nella provincia di Imperia è di 297 casi ogni 100.000 e nel savonese di circa 275. “Ma – ha concluso Toti – la Liguria nel suo complesso ha condizioni da zona gialla che tuttavia oggi e fino a fine aprile è stata sospesa a livello nazionale”.