Luci e ombre

Vaccino Covid, Liguria a ritmo da record: ma è rebus su under 60 e somministrazioni a domicilio

In una sola giornata vaccinato l'1% dei liguri, ma sui pazienti non deambulanti si va a rilento. Dubbi sulle prenotazioni dall'11 maggio

vaccino covid

Regione. L’uno per cento della popolazione ligure vaccinata in un solo giorno. Numeri “da record”, come li ha definiti ieri il presidente della Regione Giovanni Toti fornendo il dato finale delle dosi somministrate: 14.672 in 24 ore. “Questo dato giornaliero è il secondo più alto dall’inizio della nostra campagna”, ha detto il governatore. Nonostante ritmi così alti il meccanismo è ancora inceppato sui vaccini a domicilio, e la data dell’11 maggio per l’avvio delle prenotazioni della fascia d’età 55-59 anni (e vulnerabili sotto i 60) è ancora in bilico.

“La Liguria sta cercando di tornare gradualmente alla normalità – ha detto ancora Toti – e non solo per quanto riguarda le attività che sono ripartite. Siamo tra le prime regioni in Italia a raccomandare, con apposite linee guida, le visite agli ospiti delle Rsa, i primi che abbiamo messo al sicuro con il vaccino e che adesso potranno finalmente incontrare le loro famiglie”.

Intanto però non decollano ancora le vaccinazioni a domicilio. Molte persone, benché segnalate, non sono state mai contattate e attendono da mesi mentre il resto della campagna procede a gonfie vele. A complicare la situazione anche le incertezze sull’uso del vaccino Johnson & Johnson, oltre al fatto che parecchi non deambulanti sono anche ultrafragili e perciò devono ricevere Pfizer o Moderna. Sono 14 le squadre genovesi impegnate sul territorio e l’obiettivo dell’azienda sanitaria è quello di chiudere nel giro di tre mesi.

Anche tra gli ultrafragili, su 56mila segnalati attraverso i medici di base in tutta la regione, ne mancano ancora 5mila all’appello. Tutte persone che non è stato possibile contattare al numero di telefono fornito. La Regione sta valutando di farli prenotare direttamente sul portale prenotovaccino.regione.liguria.it abilitando la loro tessera sanitaria.

Tutto questo rischia di inficiare la scadenza dell’11 maggio per dare il via alle prenotazioni della fascia 55-59 anni e vulnerabili under 60, questi ultimi con un criterio di maggiore priorità come previsto dalle linee guida del Governo, rimasti sospesi a causa delle raccomandazioni dell’Aifa su AstraZeneca.

Una circolare del commissario Figliuolo indica alle Regioni di congelare queste categorie finché non si sarà raggiunto un adeguato livello di protezione dei più fragili, senza specificare una quota. Il presidente Toti si era detto fiducioso di poter rispettare la deadline, ma ieri, in una riunione di coordinamento sulle scuole, Alisa ha spiegato ai sindacati che la data potrebbe slittare, e che di conseguenza il 60% di insegnanti liguri che attende il vaccino potrebbe non fare in tempo a riceverlo prima della fine delle lezioni.

L’incertezza è implicitamente legata anche al numero di dosi disponibili. Tra questa settimana e la prossima in Liguria si aggiungeranno circa 100mila dosi, quasi equamente suddivise tra AstraZeneca e Pfizer. Le prime serviranno tutte per la fascia 60-80 anni, la più numerosa ancora da proteggere, mentre le altre – le uniche al momento ricevibili da chi ha meno di 60 anni – andranno usate con priorità su ultrafragili e over 80. L’estate si avvicina e la possibilità di andare in vacanza da vaccinati non è affatto scontata.

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