Roma. “Mi chiedo con quale coscienza ci sono persone che saltano la lista d’attesa cercando di farsi vaccinare prima, pur sapendo che in questo modo si lascia esposto a rischi chi ha più di 65 anni o qualche fragilità e di conseguenza un rischio concreto di morte”.
Così il presidente del consiglio Mario Draghi a gamba tesa, all’avvio della conferenza stampa seguita all’incontro con gli enti locali sul “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, riferendosi alle liste troppo ampie legate alle cosiddette categorie speciali. Qualcuno durante la conferenza stampa gli ha fatto notare che, però, a parte i “furbetti”, chi si è vaccinato fino a oggi aveva il diritto di farlo e ha sfruttato le possibilità del sistema.
Sul piano vaccinale il premier conferma che sarà rispettato l’obbiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno a livello nazionale, anche se al momento la quota massima effettuata è di 293mila dosi. “La disponibilità dei vaccini non è calata, anzi sta risalendo”. Secondo Draghi sarebbe possibile, con le dosi a disposizione, “vaccinare entro aprile tutti gli over 80” e che proprio dalla messa al riparo delle categorie più deboli dipenderanno anche le riaperture. Quando? “A giugno, forse anche prima, ma al momento non si può stabilire, dipenderà da diversi parametri ma non diamo per abbandonata la stagione turistica e pensiamo anche a quella fieristica”.
Nonostante le pressioni di gran parte dei partiti e delle categorie economiche, quello che il governo vuole aprire, “con la consapevolezza che le proteste dei giorni scorsi sono anche dettate dalla disperanzione”, sono innanzitutto le scuole: “Vogliamo dare ai ragazzi almeno un mese pieno di attività scolastica, consentire loro di finire l’anno insieme”.