In attesa

Vaccini Covid a domicilio, “invalida al 100% ancora in lista”. Asl2: “Sono 20 le dosi previste al giorno”

Figli preoccupati per le condizioni dei genitori: "Impossibile non avere contatti con loro e non temere di contagiarli"

vaccino

Savona. “Sono entrambi ultra vulnerabili e continuano a rimanere in fila per ricevere l’appuntamento per la vaccinazione“. A dirlo una figlia preoccupata per le condizioni dei suoi genitori: da più di venti giorni non si sa ancora quando verranno vaccinati.

“Mia madre appartiene ai grandi disabili in possesso di 104 e mio padre è appena entrato nella lista degli ultra fragili – ci spiega la figlia, di Finale Ligure -, ma entrambi sono bloccati e non possono prenotare. Intanto continuo a vedere che altre persone in salute ricevono più agevolmente il vaccino“.

A lamentare una mancata attenzione per le persone ultra fragili diverse altre segnalazioni come quella di un’altra figlia preoccupata questa volta per la salute della madre: “Ha 86 anni ed è invalida al 100%. Per lei è difficile uscire di casa. Il medico di famiglia ci ha detto che potrà contare sulla vaccinazione a domicilio, ma dopo dieci giorni dall’essere entrata in lista mia madre non ha ancora ricevuto la data e l’orario della somministrazione“.

Chi ha problemi di mobilità, infatti, salvo richiesta, può ricevere la propria dose di vaccino a domicilio, ma al momento non sembra ancora essere un servizio di routine. A lamentare il sistema anche la minoranza in Regione Liguria che commenta: “Ritardano molto le chiamate delle Asl per le vaccinazioni domiciliari e per gli ultra fragili. Le vaccinazioni a domicilio, che operano su impulso e iniziativa delle Asl e delle squadre vaccinali mobili, sono in fortissimo ritardo”.

Come ci fanno sapere dall’Asl2 savonese, “la programmazione per ora prevede 20 dosi giornaliere“, e la somministrazione viene effettuata con squadre dedicate composte da medici e infermieri.

Una squadra è impegnata sul territorio del savonese e una sull’albenganese, che hanno iniziato dal 7 aprile, ma prima di quella data, le vaccinazioni sono iniziate per le persone seguite dalle cure domiciliari e residenti nei piccoli centri dell’entroterra come a Calizzano, Bardineto, Murialdo e Osiglia” concludono dall’Asl2.

La speranza è che nei prossimi giorni, con la partenza effettiva della “macchina sanitaria”, si arrivino a soddisfare nel minor tempo possibile le richieste sul territorio e permettere così, anche a questa fascia di persone di non temere il coronavirus, in particolare perchè la loro condizione prevede necessariamente il contatto con più persone che si prendano cura di loro, prima di tutti i famigliari, che potrebbero essere veicolo di contagio.

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