Pensiamoci

Domande e cautele

Tutte le assurdità della zona rossa: quando si può prendere l’aperitivo da asporto al bar?

Fuori Comune si può fare jogging ma non passeggiare? L’ordinanza di Toti, il caso delle spiagge

savona zona rossa punto interrogativo

Savona. Il Pensiamoci più difficile dell’anno prende in esame (o meglio cerca di prendere in esame) le regole della zona rossa con tutte le sue incongruenze e assurdità, e parte con un’avvertenza e già una conclusione.

L’avvertenza è quella di rispettare tutte le regole, a cominciare da quella principe (“È permesso uscire di casa solo per comprovate esigenze, cioè motivi di lavoro, salute e urgenza”) anche quando non le comprendete, queste regole, e men che meno se non le condividete o ancor peggio pensate di avere in testa il “trucco” per aggirarle. È l’unico modo per essere certi di non incorrere in sanzioni e soprattutto proteggere la salute propria e degli altri. Tenete presente che diverse forze di polizia e amministrazioni comunali a cui ci siamo rivolti ci hanno fornito differenti risposte al medesimo quesito.

La conclusione può essere che la politica dell’apri e chiudi e del colore delle zone ha fallito, e che soltanto un lockdown vero, duro e sufficientemente prolungato (magari in febbraio) avrebbe forse potuto migliorare la situazione senza compromettere le attività più di quanto sia stato fatto. Ciò che è stato attuato non ha portato infatti ad alcun risultato positivo, come dimostrano i dati quotidiani nazionali – decimale più, decimale meno – dando invece argomenti a chi sostiene, sbagliando, che ogni sacrificio è inutile.

ASSURDITÀ/1 I BAR
Assurda appare la regola che consente a bar e ristoranti di tenere aperto per l’asporto fino alle 18 senza poterne usufruire in santa pace. Andare al bar non è ovviamente tra le attività consentite “per lavoro, salute e urgenza”, ma se sono aperti significa pur sempre che si possono utilizzare. Quando, dunque? Quando si è già fuori casa per un motivo lecito (anche solo l’acquisto di un giornale e persino delle sigarette) e avete all’improvviso bisogno di un ristoro. Meglio comunque essere vicini a casa, caso mai a qualcuno venisse in mente di domandarvelo.

ASSURDITÀ/2 JOGGING
È consentita l’attività fisica, per jogging o in bici, anche sconfinando nel Comune vicino, sempre partendo da casa propria e per farvi ritorno. Sembrerebbero invece tutti d’accordo (ma il condizionale è d’obbligo) nel considerare escluse dalla concessione le semplici passeggiate, nel senso che sono consentite nei pressi di casa ma non è possibile uscire dal proprio Comune.

ASSURDITÀ/3 CON L’AUTO
È vietato uscire dal Comune se vicino a casa potete trovare il cibo essenziale per sopravvivere, ma un controverso codicillo ammette che potete ricercare un punto vendita, un supermercato, che assicura prezzi più convenienti.

ROBERTO TOTI
Il governatore della Liguria Giovanni Toti, forse geloso del ministro della Salute Roberto Speranza, venerdì scorso, primo aprile, ha chiuso parrucchieri, estetisti e negozi con poche ore di preavviso. Norma in pratica inapplicabile, se solo si pensa a quanti semplicemente dovevano ritirare da un negozio materiale e oggetti già prenotati, fosse soltanto un regalo di Pasqua. A pensar male si fa peccato ma talvolta ci si azzecca, era solito dire Giulio Andreotti, e ci viene da pensare che ben difficilmente Toti avrebbe adottato un provvedimento simile nella “sua” Genova. Lo ha fatto perché i numeri della pandemia erano pericolosamente saliti? Appunto, come Speranza per il “dispetto di San Valentino”. Era addirittura meglio, allora, chiudere prima: impopolare per impopolare, il provvedimento sarebbe apparso più giustificato. Tanto più che erano aperte poste e banche, ed era quindi lecito frequentarle.

L’ESAGERATO
Maurizio Garbarini, sindaco di Albisola Superiore, ha chiuso passeggiata e spiagge (e vabbè) ma persino i sentieri nei boschi, ovviamente difficili da presidiare: quando un provvedimento ottiene il risultato di minare la credibilità delle istituzioni. La fantasia al potere ha comunque scatenato vari altri sindaci (chi ha chiuso i parchi, chi le passeggiate, chi questo e chi quest’altro) con il risultato di aumentare la confusione nei cittadini e di indurli – sbagliando, ripetiamo – a non osservare alcuna regola.

I FRATELLI MILANESI E LE SPIAGGE
Dal Piemonte e soprattutto da Milano e dalla Lombardia sono arrivati tutti per tempo. Controlli alla spiaggia dei Tre Ponti di Sanremo – informa l’Ansa – hanno permesso di verificare che metà dei presenti erano arrivati da fuori regione. Ma, a proposito, si possono frequentare le spiagge? Sì, se si abita o se si ha la seconda casa “nel raggio di qualche centinaio di metri”. Quanti? Duecento? Ottocento?

CONTROLLI
Presidiati i caselli, forse in ritardo, per gli spostamenti fuori regione, ci si è limitati un po’ dovunque, per forza di cose, a qualche multa per il codice della strada, qualche mascherina non indossata. Da ricordare che la magistratura di Milano ha sentenziato che è persino legittimo, perché costituisce un diritto della difesa, mentire o non presentare l’autocertificazione, ipotesi sempre presentate come reati penali. Voi comunque non fatelo, perché non sta bene mentire a un rappresentante delle forze dell’ordine, e perché posto che vai, magistrato che trovi e il responso può essere diverso.

LE SCUOLE
Per la prima volta il governo ha vietato alle regioni di assumere provvedimenti più restrittivi dei suoi, riferendosi alla riapertura di alcune scuole, che non possono quindi essere tenute chiuse dai governatori. Una bella responsabilità, ora che il virus gira anche tra i più giovani, ed ennesimo contributo alla confusione. Ma chi comanda in Italia?

CONTE E DRAGHI
Tra tanti commenti di approvazione o meno, scegliamo quello di una lettrice che ci accusa di non aver commentato il provvedimento da ultimo minuto di Toti (accontentata qui sopra) e di aver taciuto alcune decisioni di Draghi. Ecco qua. Non siamo tra i maggiori sostenitori dell’Uomo del destino, ma bisogna riconoscergli che alcune cose le ha fatte, come sostituire Arcuri con il generale Figliuolo. Non era difficile, ma lo ha fatto. Il ministro della Salute è invece sempre lo stesso, Roberto Speranza, e quel che pensa ha un peso, anche se è cambiato il premier.

I VACCINI E L’ESTATE
Sta migliorando la campagna di vaccinazione, ma siamo pur sempre lontani da numeri ottimali. Dal governo si sono lasciati scappare alcune date (settembre?) come termine per considerarci in qualche modo fuori pericolo. Temiamo che non sarà così. Le dosi di vaccino sono sempre poche, Astrazeneca è ancora parzialmente discriminato in alcuni Paesi, ci sono persone vaccinate ma nuovamente colpite dal virus, si ignora, soprattutto per via delle varianti, quanto e quando la campagna di vaccinazione potrà considerarsi davvero efficace. Non lo sanno neppure gli israeliani, che pure in questo campo sono i primi al mondo. Insomma, crediamo che sbagli chi si aspetta un’estate liberi tutti, al massimo – ma temiamo che non sarà possibile neppure questo – possiamo sognare qualche cena a lume di candela nel nostro ristorante preferito sul mare.

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