Riduzione

Tari, in 4 anni bollette meno care nel savonese: da 392 euro nel 2016 a 377 nel 2020

Nella nostra Provincia, l'andamento della tassa rifiuti ha registrato un miglioramento con un – 3,8% dal 2016 al 2020

bidoni mastelli differenziata
Foto d'archivio

Savona. Crescono i costi della Tari per le famiglie di Genova e Imperia, ma diminuiscono a Savona e La Spezia. Dati che emergono da uno studio della Uil Servizio Lavoro Coesione e Territorio, che ha elaborato i costi in 105 città capoluogo di provincia, lavorando sul campione di famiglie con quattro componenti, un’abitazione di 80 mq e un reddito Isee di 25 mila euro.

Per quanto riguarda, nello specifico, la provincia di Savona, l’andamento della Tari ha registrato un miglioramento con un – 3,8% dal 2016 al 2020. Nel 2016 la famiglia campione pagava 392,03 euro; 374, 94 nel 2017; 355,66 nel 2018; 377,16 nel 2019 e nel 2020.

“Tra le città metropolitane Genova si rivela la città del Nord con la Tari più alta con un costo di  371,21 euro, in media, a famiglia. Le amministrazioni locali devono puntare ad una politica degli investimenti nel ciclo integrato dei rifiuti e a rendere maggiormente efficienti i servizi resi al cittadino attraverso scelte che guardino al futuro, questo utilizzando anche le risorse della Next Generation Ue. Diversamente, anche nel 2021 si avrà un aumento. Non è accettabile che, conti alla mano, Genova sia più cara di Bologna di oltre 142 euro, 122 più di Firenze, quasi 70 euro più di Venezia, 48 euro più di Roma capitale, 35 euro più di Milano”.

Ad affermarlo, Alfonso Pittaluga, segretario regionale Uil Liguria che, insieme ad Emanuele Guastavino, presidente Adoc Liguria, questa mattina ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa, l’andamento della Tari sul territorio regionale. Da quanto emerso, tra il 2016 e il 2020 – a livello nazionale – la Tari, la tassa sui rifiuti, ha registrato aumenti medi del 2,4% con punte del 35,1%.

“E’ indubbio che la nostra regione abbia il livello massimo di tassazione sui servizi pubblici e la Tari non fa eccezione. Lo dimostrano i dati, il livello dei costi dei servizi deve però avere un aiuto indubbio dal comportamento responsabile dei cittadini e purtroppo i Liguri su questo versante non sono propriamente virtuosi – dichiara Emanuele Guastavino, presidente Adoc Liguria – Da questo atteggiamento bisogna partire con una campagna di sensibilizzazione sui temi ambientali ed sull’ economia circolare, la formazione dei cittadini responsabili sui temi dell’ambiente sarà uno dei più grossi impegni per i prossimi anni”.

Che cosa ci aspetta nel 2021? “Nella città metropolitana di Genova un sensibile peggioramento nelle tariffe a causa della cronica insufficienza della raccolta differenziata”, afferma Alfonso Pittaluga. Nell’anno dell’emergenza pandemica la stragrande maggioranza delle città ha scelto di diminuire o lasciare invariate le aliquote Tari, diversamente sono andate le cose a Genova e Imperia.

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