Turismo

Spostamenti tra Regioni: sì anche in rossa o arancione, ma solo con il certificato verde

A partire da maggio, ma solo per vaccinati, guariti dal Covid o negativi al tampone

Zona gialla, pienone a Genova per l'ultimo pranzo in riva al mare

Liguria. Lo aveva annunciato il premier Draghi la scorsa settimana. Il suo, però, solo un accenno. Ora nella bozza del nuovo decreto, le indicazioni principali sulle certificazioni verdi, che permetteranno di spostarsi tra le Regioni nelle fasce a rischio (rosse o arancioni) anche per turismo.  

Tutto a partire da maggio. Se le riaperture prederanno il via lunedì 26 aprile, fino al prossimo mese sarà consentito solo spostarsi tra Regioni in zona gialla, tranne per alcune eccezioni: motivi di salute, urgenza, lavoro e per raggiungere le seconde case (salvo ordinanze regionali che lo vietino).

Sarà quindi possibile recarsi liberamente dalla Liguria in Sicilia per turismo, ma solo ad una condizione: che entrambe le regioni sia in fascia gialla, altrimenti occorrerà il pass verde.

Il nuovo documento attesterà di essere vaccinati o essere guariti dal Covid-19 o ancora di essere negativi ad un test antigenico rapido o molecolare. La sua validità sarà di 6 mesi, tranne per il tampone che dovrà essere effettuato entro le 48 ore precedenti la partenza. A rilasciarlo sarà la struttura sanitaria che effettua la vaccinazione, ma “cesserà di avere validità qualora, nel periodo di vigenza semestrale, l’interessato venga identificato come caso accertato positivo”.

Nei giorni scorsi tante le ipotesi formulate sulle modalità di rilascio, si è parlato anche di una card digitale, l’opzione preferita dal ministro Roberto Speranza, che si avvale dell’app IO, già sugli smartphone di molti italiani per il cashback di Stato.

Tra le ipotesi anche la possibilità di utilizzare la tessera sanitaria come pass vaccinale. A proporla il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa che ha commentato: “Una soluzione di più facile attuazione per tempi e modalità, considerando che questo documento è già in possesso dei cittadini e ha già una dimensione digitale.

“Partendo dalla convinzione che il pass vaccinale crea sicurezza, consente una mappatura e una tracciabilità, l’utilizzo della tessera sanitaria andrebbe in questa direzione. Basterebbe inserire al suo interno le informazioni finalizzate a certificare le condizioni necessarie per garantire in sicurezza la mobilità tra regioni anche di colore differente e la partecipazione ad eventi di diversa natura” ha concluso

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