Liguria. Non si ferma la protesta “legale” di associazioni e genitori contro le scelte della Regione Liguria in tema di scuole superiori. Alcuni genitori hanno presentato un ricorso al Tar della Liguria contro la presenza al 50 per cento degli alunni nelle scuole.
Secondo i genitori, assistiti dagli avvocati Dario Rossi e Jacopo Michi, vi sarebbe stato un eccesso di potere dell’amministrazione regionale e una violazione dei diritti costituzionali all’istruzione e alla salute. Per questo i legali hanno depositato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale chiedendo l’annullamento dell’ordinanza che riporta in classe solo la metà degli studenti, a fronte del 75% previsto a livello nazionale.
La battaglia, va detto, rimane ormai solo sul piano legale, essendo ormai stata superata dal provvedimento con cui il presidente del Consiglio Mario Draghi ha riportato, a partire dal 26 aprile, la presenza in classe al 100% anche per le scuole superiori.
Nei giorni scorsi i comitati Riapriamo la scuola della Costituzione e Giuristi democratici avevano depositato in procura a Genova un esposto sempre contro la Regione Liguria sulla gestione della didattica a distanza. La procura aveva aperto un fascicolo a carico di ignoti per abuso d’ufficio.
Nel mirino dei genitori e docenti erano finite una serie di ordinanze regionali ma anche la mancata ricerca, da parte degli enti locali, di spazi alternativi per consentire lo svolgimento delle lezioni anche per i ragazzi delle superiori. Decisioni, secondo le associazioni, prese senza avere dati aggiornati o completi sulla diffusione del contagio tra i ragazzi durante la scuola.