Riflessione

Resistenza, l’ex vicesindaco Lirosi: “Grazie a chi ha lottato oggi agiamo e parliamo liberamente”

"A Savona il rastrellamento del 1944 procurò 501 caduti in combattimento, 249 uccisi per rappresaglia e 120 morti nei campi di concentramento"

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Savona. “Nella sera del 24 Aprile del 2006, in qualità di facente funzioni del Sindaco e in rappresentanza della nostra città, ebbi la fortuna ed il grande onore di portare il saluto di Savona ai cittadini, in piazza Martiri della Libertà. Parlai del sacrificio e delle sofferenze, degli eroismi e delle morti di chi aveva fatto una scelta netta, lasciando amici, lavoro, ambienti sicuri per abbracciare la lotta. Fu grazie a loro se oggi abbiamo il diritto di agire e parlare liberamente. E fu grazie a quelle azioni che nacque la base della nostra Repubblica, della Costituzione, con la quale si garantisce il popolo e si riaffermano le libertà fondamentali ed i diritti del cittadino”.

A ricordarlo è l’ex vicesindaco del Comune di Savona Francesco Lirosi in occasione dell’anniversario della Liberazione. “Chi è giovane sappia che la Resistenza non fu movimento di pochi ma un anelito popolare e coinvolgente della parte sana della società. Fu una lotta spontanea contro il nazifascismo; fu la rivolta di un Paese contro la barbarie e l’ingiustizia. Uomini e donne, di ogni estrazione sociale, studenti, organizzazioni sindacali, sacerdoti, lavoratori di ogni pensiero e di ogni età ebbero il grande coraggio di amare così tanto la libertà, la propria e quella degli altri, da scegliere la lotta per poi donare a noi quella grande vittoria. Dalla Resistenza nacque così l’Italia libera e democratica ed anche il senso dell’appartenenza ad una Patria nuova”.

“Savona, città medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza – puntualizza Lirosi -, pagò un prezzo altissimo. Il grande rastrellamento della fine del 1944, che vide impegnati non meno di 15 mila nazifascisti, ed altre azioni specifiche procurarono 501 caduti in combattimento, 249 uccisi per rappresaglia e 120 morti nei campi di concentramento. Le tragedie del forte di Madonna degli Angeli, della squadra rialzo, del porto, della via Aurelia, di via Aglietto, del Priamar e di altre ancora non debbono essere dimenticate. E come tante altre città italiane, Savona non cedette e, alla fine, vinse. E’ un valore inalienabile, che ci deve riempire d’orgoglio”.

“Personalmente invito tutti a trasmettere questi ideali, specialmente ai giovani, perché la grande conquista regalataci dalla Resistenza va difesa sempre, con tutti ed in ogni ambiente ed occasione. L’ignoranza dei fatti – conclude – è un grave pericolo e questi argomenti debbono sempre essere presenti. Questa per me è la Resistenza: un capitolo vivo e glorioso dell’Italia”.

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