Albisola Superiore. Risposta tiepida, al momento, alla giornata di “disobbedienza” alle restrizioni dovute al Covid. Un giro per capire chi, tra i ristoratori, terrà aperto in barba alle norme sul contenimento della pandemia.
Ora di pranzo: l’indirizzo, a quanto pare, è quello di rispettare le regole. C’è anche la paura di beccarsi delle sanzioni come successo, ad esempio, a San Valentino quando, anziché cuori, in alcuni ristoranti sono volati quattrocento euro di multa. C’è vento, ma non basta. Ci si mette anche la pioggia ghiacciata. Ultimo colpo di coda di questo inverno che ha blindato le porte dei locali.
Andiamo a Varazze dove ci dicono che i ristoranti saranno chiusi, fatta eccezione per l’asporto. Stessa situazione, al momento, a Celle, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto.
Gli fa eco la vicina Albisola Superiore dove troviamo una pizzeria aperta e proviamo ad entrare. Siamo nel vicolo che porta al mare, ad aprile te lo immagini, in una situazione normale, con le prime persone che vanno in spiaggia, ma oggi è tutto diverso: ci sono i colori dell’inverno e fuori non si può stare.
Entro nel locale, luci accese ma non per protesta. Qui si tira avanti come si può e non si disobbedisce. “Le proteste di un giorno fatte in passato – sottolineano – non hanno condotto a nulla”.
Oggi è dunque un giorno di rispetto delle regole per questi ragazzi che portano i sapori del sud in Liguria: “È inutile e controproducente attuare manifestazioni non continuative. Ci vorrebbe una protesta ma davvero duratura nel tempo” sottolinea Massimo Abategiovanni.
Ci spiega la loro situazione per nulla facile e la voglia comunque di andare avanti, stringendo i denti, gliela leggo negli occhi: “Siamo chiusi e i contagi ci sono e, anzi, aumentano. Poi ci sono luoghi di assembramento, come gli autobus”.
Niente apertura per loro. Al momento situazione analoga per la maggior parte dei ristoranti di questa piccola, ma significativa, parte di riviera.