Savona. Quest’oggi il Pm del tribunale di Savona, Ubaldo Pelosi, ha presentato ai giudici le richieste di condanna per gli imputati nell’inchiesta Gsl. Al centro del procedimento penale l’affidamento di Regione e Asl 2, risalente al 2010/2011 da 21 milioni l’anno, di 18 posti letto pubblici a Gsl (Gruppo Sanitario Ligure).
Il pubblico ministero ha chiesto due anni e due mesi per l’ex direttore generale di Asl2 Flavio Neirotti e per l’ex direttore amministrativo dell’Asl2 Graziella Baldinotti Tizzoni e due anni per l’imprenditore Alessio Albani, ex rappresentante del Gruppo Sanitario Ligure.
Pelosi ha chiesto poi un anno per l’ex direttore sanitario Asl 2 Claudia Agosti, accusata di rivelazione di segreti d’ufficio, e due anni e due mesi per il chirurgo Guido Grappiolo, un anno e due mesi per i suoi colleghi Fabrizio Grilli, Eddie Bibbiani e Giuseppe Moraca e assoluzione per Stefano Maxena dall’accusa di falso. Richiesta l’assoluzione per Luca Garra per non aver commesso il fatto.
A gennaio 2019 erano cadute per prescrizione le accuse di turbativa d’asta, contestata a sei persone tra manager pubblici e privati, mentre sono rimaste in piedi quelle turbativa d’asta (in parte) e di falso e rivelazione di segreti d’ufficio.
A giudizio Alessio Albani (allora legale rappresentante della Omnia Medica società capogruppo della rete temporanea d’imprese che si era aggiudicata il bando relativo all’ortopedia privata di Albenga), Eddie Bibbiani (medico chirurgo Gsl), Luca Garra, Guido Grappiolo (medico chirurgo del Gsl), Fabrizio Grilli (medico chirurgo Gsl), Stefano Maxena (medico chirurgo Gsl), Giuseppe Moraca (medico chirurgo Gsl), Neirotti (ex direttore generale Asl 2), Baldinotti (ex direttore amministrativo Asl 2) e Claudia Agosti (ex direttore sanitario Asl 2 oggi in pensione). A vario titolo ed in concorso, dovranno rispondere delle accuse di abuso d’ufficio (in relazione all’allargamento del valore economico del progetto che, partito da sette milioni di euro per la sola provincia di Savona, era arrivato ai 21 milioni che Gsl avrebbe incassato su scala regionale), falso (relativamente a centinaia di cartelle cliniche che sarebbero state falsificate per attestare la presenza di medici che in realtà erano assenti) e rivelazione di segreti d’ufficio.
L’indagine sull’affaire Gsl aveva preso le mosse dal sospetto che l’assegnazione del progetto di sperimentazione gestionale per il recupero delle fughe dei pazienti liguri fosse il risultato di una turbativa d’asta. In particolare, secondo l’accusa del pm Pelosi, la gara di assegnazione di 18 posti letto nell’ospedale di Albenga (formalizzato con una delibera dell’Asl del 2010, approvata in Regione nel 2011) fu “taroccata”, con la “collaborazione” dei vertici dell’Asl 2 arrivando poi anche ad allargare appunto il valore economico del progetto.
Indagando su Gsl, le Fiamme Gialle avevano poi scoperto le altre presunte irregolarità sulla gestione delle cartelle cliniche che vede coinvolti cinque chirurghi (Grappiolo, Bibbiani, Grilli, Maxena e Moraca). L’inchiesta, tra l’altro, aveva anche segnato la fine della gestione da parte di Gsl dell’ortopedia privata di Albenga: la Regione aveva infatti annullato la gara per la sperimentazione e bandito un nuovo concorso, quello che poi era stato vinto dal Policlinico di Monza.
leggi anche

Inchiesta Gsl, il gip Maffeo: “Nessun danno nelle casse regionali, ma un vantaggio”

Inchiesta Gsl, attesa a breve la decisione del gip sulle sospensioni dal lavoro

Inchiesta Gsl, Albani rompe il silenzio: “Sarei stato aiutato a vincere senza dare nulla in cambio”

Processo Gsl: mostrati in aula i filmati delle intercettazioni ambientali della Finanza
