Scenari

Pd in fermento per il nuovo segretario: Alessandra Gemelli, Renato Zunino o l’outsider Massimo Niero?

Difficile la convocazione di un vero e proprio congresso, tutto nelle mani dei voti dell'assemblea provinciale

Savona. Le dimissioni di Giacomo Vigliercio irrompono sulla scena politica savonese e si intrecciano con le prossime elezioni amministrative: il Pd è a caccia di un nuovo segretario provinciale, una prospettiva che si era già delineata considerando la scadenza naturale del mandato, che riguarda l’assemblea provinciale e gli stessi organi partitici, una scadenza, però, prorogata dal Pd nazionale anche in relazione all’emergenza Covid (così come in altre parti d’Italia).

Una parte del partito chiede comunque da subito un vero e proprio congresso che possa eleggere un segretario legittimato e autorevole per l’imminente campagna elettorale. Un’altra parte, invece, reputa necessario una sorta di “traghettatore elettorale” per non agitare troppo le acque, o meglio le correnti, interne al Pd, insomma non ripetere lo scenario di “guerra aperta” consumato a livello regionale: quindi la convocazione di una assemblea entro massimo un mese per definire una maggioranza interna e nominare il successore di Vigliercio. Un indirizzo che rispecchia, tra l’altro l’attuale situazione, considerando che il via libera ai congressi provinciali è stato appunto stoppato e si attende da Roma la “finestra temporale”.

Le fronde interne sono comunque in fermento: contatti, videochiamate e telefonate frenetiche per definire la linea politica.

Nel caso di assemblea provinciale come passaggio formale e successivo alle dimissioni dell’ormai ex segretario Pd i favoriti per la successione sarebbero due, ovvero l’attuale vice segretario Renato Zunino e Alessandra Gemelli, attuale coordinatrice della segreteria, responsabile per i rapporti con il gruppo consiliare e con la segreteria cittadina di Savona, ma anche vice segretario regionale del Pd. Due nomi sostenuti dall’attuale maggioranza interna, che ha in “Base Riformista” la sua spinta propulsiva, e in grado di nominare un segretario, almeno numeri alla mano.

Sull’altro fronte, se la corrente zingarettiana appare ormai indebolita e mentre prende corpo una nuova corrente savonese legata al segretario nazionale Letta (non troppo favorevole all’allenza con il M5s e desiderosa di riavvicinarsi a Calenda e Italia Viva), l’area Dem, conosciuta come “fronda degli amministratori” (già protagonista della battaglia contro l’attuale segretario regionale Simone Farello), è pronta a giocarsi le sue carte, con il nome di Nanni Carlevarino.

Ecco perché tra le ipotesi e le soluzioni possibili c’è quella dell’attuale sindaco di Cisano sul Neva e consigliere provinciale Massimo Niero, un ex di “Base Riformista” e che è ancora in cerca di una nuova “casa” all’interno del Pd, una sorta di outsider per la candidatura a segretario provinciale, forte del suo ruolo di amministratore e di esperienza politica nella dirigenza locale del partito Democratico (attuale responsabile per trasporti e ambiente del Pd savonese). In alternativa i rumors e le indiscrezioni di queste ore parlano anche di una possibile candidatura di Nicolò (Lino) Alonzo, iscritto al circolo finalese del Pd, ex assessore provinciale e regionale.

Tra i punti chiave sollevati la possibile legittimità politica (e non statutaria) di una assemblea provinciale, con un segretario che si è dimesso e con un presidente già dimesso da tempo come Mauro Righello. Motivo a supporto della richiesta di un vero e proprio congresso provinciale, in quanto non andrebbe ad inficiare sulle prossime elezioni amministrative, considerando che su Savona, ad esempio, la scelta di alleanza con Marco Russo è già stata ampiamente definita.

Se il congresso appare comunque lontano e di difficile convocazione, sarà tutto deciso dai voti dell’assemblea provinciale, pronta anche ad eleggere, contestualmente, un nuovo presidente assembleare in sostituzione di Mauro Righello.

Per ora solo ipotesi e scenari, con la partita per la nuova segreteria savonese aperta e tutta da giocare: la speranza e l’obiettivo rimane quello di non lasciare per strada altri consensi, in quanto le prossime elezioni amministrative dovranno traguardare e verificare l’attuale peso del partito Democratico nel complessivo scacchiere politico provinciale. E non solo.

Nel caso l’assemblea provinciale non riuscisse a trovare la quadra, si aprirebbe la strada al commissariamento del partito con una nomina decisa dalla segreteria regionale, eventualità, questa, che tutti (o quasi) vorrebbero evitare.

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