Savona. “In Asl, a due giorni dal decreto, già 15 operatori sanitari che avevano rinunciato a ricevere il vaccino hanno cambiato idea e hanno dichiarato la loro disponibilità. Speriamo che lo facciano anche gli altri”. E’ questo il dato comunicato dopo l’approvazione del provvedimento che introduce l’obbligo vaccinale per il personale sanitario da Marco Damonte Prioli, direttore generale di Asl2 in occasione della visita del sottosegretario alla salute Andrea Costa nel più grande hub vaccinale della provincia, il Palacrociere di Savona.
Infatti, con il decreto legge del 31 marzo il governo Draghi ha introdotto l’obbligo vaccinale per medici, infermieri e farmacisti e operatori socio – sanitari valido fino alla fine dell’attuazione del piano vaccinale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. La richiesta era arrivata dallo stesso Costa e anche dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.
“Chi non deciderà di fare il vaccino – spiega Prioli ricordando quanto imposto dal decreto – incorrerà nella sospensione dello stipendio o in un demansionamento ma speriamo che non ci sia la necessità“, come previsto dall’ultimo provvedimento. “I numeri precisi di quanti non hanno voluto vaccinarsi nella prima fase non li possiamo dare per problemi relativi alla privacy”, ha aggiunto Prioli.
Nel frattempo altri potrebbero ancora aggiungersi ai primi 15: la verifica dello stato vaccinale di ciascun individuo da parte delle Regioni avviene entro i primi 10 giorni a decorrere dalla comunicazione degli ordini professionali e dei datori di lavoro del personale interessato. Infatti, entro 5 giorni dall’entrata in vigore del decreto, dovranno mandare l’elenco dei propri iscritti o dipendenti.