Precisazione

Nuovo carcere, Dotta: “Valbormida non va bene a causa di Acna? Giachetti si informi, l’area è stata bonificata”

Giachetti non è convinto della scelta della Valle in quanto uno dei siti proposti è l’area A2 all’interno dell’ex Acna

Francesco Dotta

Cengio. “Della Valbormida e del comprensorio limitrofo non importa nulla a nessuno, ma magicamente quando si tratta di proporre una alternativa, sia essa occupazionale e/o sociale, spuntano come funghi le persone che si sentono in diritto di trovare soluzioni alternative, cassando qualsiasi soluzione sul territorio valbormidese”. Ad affermarlo è il sindaco di Cengio Francesco Dotta, che così risponde all’onorevole Roberto Giachetti (esponente di Italia Viva e del Partito Radicale Transnazionale), che nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione al ministero del giustizia per chiedere chiarimenti in merito alla vicenda della nuova casa circondariale di Savona, alle caratteristiche che il nuovo edificio dovrebbe avere e alla scelta dell’area, chiedendo di riprendere in esame la possibilità di realizzarlo a Savona o sulla fascia costiera.

“Ora è il turno dell’onorevole Roberto Giachetti – aggiunge Dotta – il quale ha presentato un’interrogazione al ministero della giustizia chiedendo che il nuovo ipotetico carcere a servizio della provincia di Savona non venga eretto in Valbormida ma sulla costa, adducendo come motivi che la zona è isolata e non garantisce l’eventuale possibilità di reinserimento lavorativo ai detenuti e che uno dei siti proposti per ospitarlo è l’area A2 all’interno dell’ex Acna”.

“Francamente sono veramente stanco di affermare che l’ex Acna ha fortemente inquinato il territorio ma, parimenti, anche di ribadire che la zona A2 è bonificata, certificata e risanata. Ipotizzo, francamente spero di sbagliarmi, che l’onorevole Giachetti non sia un profondo conoscitore delle nostre realtà e quindi, come feci poco tempo fa con il suo collega onorevole Taricco, lo invito a venire a Cengio in modo di verificare di persona la vera situazione dei nostri luoghi, che è ben diversa da quella che spesso viene raccontata su vari organi di informazione”.

“Ma i cittadini valbormidesi avranno il diritto sacrosanto di provare a riabilitare i propri territori o in eterno dovranno essere considerati cittadini di serie ‘B’ e dipendere sempre dalle decisioni altrui?”, conclude Dotta.

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