Scontro

No allo spostamento degli ex bagni La Playa, PD: “Dopo voto in commissione, Giunta ci riprova in Consiglio. Ennesimo teatrino”

"Questa città merita un’amministrazione comunale nuova e pronta ad affrontare i tanti temi che l’attuale non riesce più neanche a discutere"

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Savona. “Qualsiasi tipo di previsione che coinvolga il litorale dovrebbe essere pianificata nel suo complesso. Pianificata politicamente. Questo è il compito di una amministrazione. Le nostre forze politiche sono impegnate da tempo nello studio, nella ricerca e nel confronto per il programma per Savona in vista delle prossime amministrative 2021. Non possiamo da una parte teorizzare un approccio nuovo che prevede una visione e una pianificazione d’insieme e dall’altra parte praticare azioni e votare delibere di segno opposto”.

Così il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Elisa Di Padova commenta la bocciatura nella seduta di ieri pomeriggio del progetto proposto dalla giunta per il trasferimento dell’ex stabilimento balneare La Playa da via Nizza alle Fornaci. “Abbiamo votato contro una pratica di cui tanto si è parlato, a dire la verità anche in maniera scomposta – aggiunge Di Padova -. Una pratica che politicamente non sarebbe dovuta neanche approdare in Consiglio comunale dopo il voto contrario della Commissione consiliare. Ma la Giunta ha sottovalutato questi aspetti sottoponendo al rischio anche lo stesso imprenditore che ha tutto il diritto di richiedere di esercitare”.

Ennesimo vergognoso teatrino della maggioranza di centro destra“, il gruppo del Partito Democratico commenta duramente la votazione di ieri. “Dopo il chiaro voto contrario la Giunta comunale ha voluto comunque forzare la mano portando la pratica in sede di Consiglio. La discussione di ieri ha dimostrato come la giunta non esprima più una maggioranza politica tra i consiglieri; non è la prima volta che viene espresso un voto negativo su pratiche portate da sindaco e assessori ma forse ieri si sono raggiunti livelli che nessuno si aspettava“.

Infatti, si è verificato già altre volte che la maggioranza in consiglio si trovasse spaccata. Si ricorda ad aprile 2019 la vicenda della Tari in cui venne approvato, anche da componenti della maggioranza, l’emendamento per cambiare la calendarizzazione delle rate e, sempre nello stesso periodo, l’uscita dall’aula di due consigliere della maggioranza portando la coalizione a sostegno della giunta a non avere i numeri per l’approvazione del bilancio. Poi, più recentemente, lo scontro sul destino del campo nomadi alla Fontanassa: da un lato Caprioglio che voleva metterlo a norma e dall’altra i consiglieri leghisti che volevano lo sgombero. Senza dimenticare la battaglia per il direttore unico al Chiabrera che è stata bocciata dalla maggioranza in consiglio e la mozione proposta dalla minoranza ma votata anche dalla maggioranza per difendere le pubbliche assistenze dalla Regione che voleva metterle a gara.

“Ci aspettiamo che, dopo i fatti avvenuti ieri, il Presidente del Consiglio comunale metta in campo, in breve tempo, azioni per verificare l’esistenza di una maggioranza solida in sostegno alla Giunta comunale – dichiara il gruppo del PD -. Questi aspetti non possono lasciarci indifferenti, la poca preparazione dell’amministrazione la stanno pagando duramente tutti i cittadini da ormai quasi 5 anni; la pratica in questione ne è un esempio lampante, una volontà poco chiara di unire due questioni completamente distinte ha portato a questa situazione”.

“Abbiamo ascoltato dichiarazioni molto gravi anche in Consiglio – continua la Di Padova -. Ci sentiamo lontani da questo: non è nostro stile fare politica insinuando dubbi sulla trasparenza dell’operato degli uffici sia che essi siano del Comune, sia che essi siano di altri enti coinvolti, come in questo caso. Non è con questi argomenti che immaginiamo si possa pianificare e condividere le scelte che riguardano il futuro della città, che si tratti di porzioni più o meno grandi”.

A proposito della pratica “si tratta – spiega Di Padova – della connessione con il futuro dell’area del lungomare di ponente perché nella variante di PUC prevista nella Relazione si prevedeva la trasformazione di un’area – mappale 665 – oggi facente parte del SUA 2.1 “spiagge”, in area BS, area che avrebbe consentito la collocazione di nuovi volumi in applicazione della legge 49/09. Una variante che avrebbe quindi indirettamente ‘agito’ sulla programmazione del lungomare di ponente“. Ieri, durante la discussione in consiglio, la consigliera del PD aveva fatto notare: “Qui non stiamo discutendo solo dello spostamento di un’attività economica, ma del futuro dell’intero litorale”.

“Noi ci siamo semplicemente posti la domanda su che cosa sarebbe successo su quell’area alla luce della variante. E l’abbiamo studiata. Crediamo sia cosa doverosa nel rispetto di chi ci ha eletto. Non sappiamo se la maggioranza si sia posta questa domanda, forse no e la trascuratezza politica di non gestire le pratiche è lo specchio della non gestione del futuro della nostra città. Siamo al capolinea. Per fortuna – rincara la dose Di Padova -. E se i savonesi lo vorranno ci metteremo subito al lavoro”.

“Ieri un dato chiaro è emerso – fanno eco dal PD -, questa città merita un’amministrazione comunale nuova e pronta ad affrontare i tanti temi che l’attuale non riesce più neanche a discutere, siamo pronti a proporre alla città un serio progetto che ci permetta ad ottobre di poter tornare a far crescere la nostra amata Savona”.

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