Sciopero in arrivo

Mense vigili del fuoco, i sindacati: “Al cambio appalto violate tutte le regole”

"Una vera e propria macelleria sociale per i lavoratori in appalto"

mensa

Liguria. “Le mense dei vigili del fuoco sono diventate una vera macelleria sociale”. A dichiararlo sono i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UilTucs Uil per denunciare per la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto.

“Ancora una volta – sottolineano – il committente pubblico schiaccia i lavoratori degli appalti. La gara per il servizio mensa dei Vigili del Fuoco, infatti, è nata da un indirizzo preciso del Ministero competente di chiudere le cucine e le mense di molti piccoli distaccamenti sdoganando i ticket come alternativa al pasto. Questa decisione mette in difficoltà anche molti vigili del fuoco, mentre per le lavoratrici e i lavoratori in appalto si è rivelata una vera e propria macelleria sociale”.

“Era ovvio – aggiungono i sindacati –  che una gara partita con queste basi non avrebbe certamente prodotto un cambio di appalto a parità di condizioni, ma non ci aspettavamo che la ditta di ristorazione Dussman Service, aggiudicataria della gara per il servizio mensa dei vigili del fuoco della Liguria, si ponesse al tavolo previsto per i cambi di gestione, e poi a quello dell’Ispettorato territoriale del Lavoro tenutosi ieri mattina, utilizzando il criterio dell’appartenenza alla singola unità produttiva per la conservazione del posto”.

Ma non solo: “Come se non bastasse – proseguono -, si è presentata al tavolo anche con un taglio di ore importante; taglio totalmente sconsiderato e immotivato. Per dare solo qualche numero, tra Genova e Tigullio l’azienda ha manifestato la volontà di assumere dieci lavoratori su venti con tagli lineari di ore che arrivano a punte del 70%. Le modalità con cui l’azienda si è posta al tavolo sono inaccettabili e le proposte irricevibili in quanto violano qualunque regola”.

“Per questo – concludono – si preannuncia l’apertura delle procedure di sciopero così come previsto in caso di servizio pubblico essenziale, con l’auspicio di una convocazione in Prefettura”.

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