Varazze. Pochi conoscono la particolare storia dell’Autogrill di Varazze, il luogo di ristoro che, dagli anni ’60 ad oggi, permette a tutti gli automobilisti che viaggiano in autostrada (sulla A10) e sull’Aurelia di potersi gustare la colazione o prendere qualche snack, tra una macinata e l’altra di chilometri.
L’autogrill che prende il nome di Piani d’Ivrea si affaccia infatti su due infrastrutture viarie parallele, secondo una rivisitazione della struttura degli autogrill “a ponte”. Insieme a quelli (pochi) visibili ancora oggi a Novara, Feronia, Giovi, Montepulciano, l’autogrill di Varazze è stato costruito dall’architetto Angelo Bianchetti e dall’imprenditore Mario Pavesi, dando vita a una struttura di ristoro piuttosto particolare.
“Negli autogrill a ponte – fanno sapere su autogrill.com – si andava a pranzo la domenica per guardare scorrere le auto sotto i finestroni, senza dimenticare una sosta ai bazaar, dove trovavano posto i prodotti reclamizzati dai primi programmi televisivi. Siamo agli albori della società dei consumi, e gli autogrill anticipano ciò che di lì a poco sarebbe diventata un’esperienza diffusa per i consumatori italiani: la possibilità di scegliere tra tanti prodotti e gusti diversi, con un occhio alle tradizioni locali e l’altro agli stili di vita oltreoceano”.
Non è un caso infatti se all’interno dell’autogrill varazzino – come in quelli “a ponte” – troviamo ristoranti su piani rialzati e posti a sedere “vista strada”: secondo il progetto costruttivo infatti a dominare doveva essere la visibilità, non tanto del paesaggio quanto dello spettacolo delle auto in corsa sulla strada a scorrimento veloce. A Varazze, tuttavia, a far da cornice il mare, che, con le sue onde, immerge fin da subito i viaggiatori nel luogo, spesso, di vacanza.
A pianta circolare, la struttura di questo autogrill permette di mantenere la propria impostazione “panoramica” con dimensioni ridotte, considerando la mancanza di spazio tipico del territorio, e una modifica architettonica alla classica struttura a padiglione per eventi.
Un tempo, infine, a dominare sul tetto della struttura non era la scritta “Autogrill”, come possiamo notare oggi: dalla nascita questo, come gli altri luoghi di ristoro autostradali, portava con sè il logo Pavesi: imprenditore fondatore della catena di autogrill e in concorrenza con Motta e Alemagna. Sarà poi nel ’77 che gli autogrill diventano Autogrill Spa, azienda che rimarrà fino al ’95 a partecipazione statale. Sarà da quella data che dominerà la privatizzazione: Autogrill Spa va sotto il controllo maggioritario dell’Edizione Holding, finanziaria della famiglia Benetton, diventando internazionale.