In questi giorni è comparso sugli organi di stampa un attacco da parte del Comune di Pontinvrea al Piano provinciale (traduzione in ambito locale di quello regionale) dei rifiuti.
Secondo notizie di stampa il vicesindaco con delega ai rifiuti,dichiarandosi totalmente d’accorso col sindaco e tutta la locale amministrazione, minaccia di farsi commissariare pur di non approvare il piano e pone alcune domande apparentemente decisive:
a) i metodi diversi di raccolta verranno mantenuti?
b) i costi degi investimenti fatti dai comuni ad oggi verranno riconosciuti?
c) il piano industriale cosa prevede?
d) le tariffe come e in che modo saranno aumentate / differenziate?
Ora sarebbe fin troppo facile rispondere che sarebbe semplice leggere i documenti accessibili dal sito provinciale per ottenere risposte oppure vedere per l’ennesima volta l’incapacità della destra locale di dare risposte ai problemi della cittadinanza poiché l’amministrazione di Pontinvrea ci risulta “fieramente leghista”ovvero di quel medesimo partito,che amministra (molto male ma amministra) la Provincia,il comune di Savona e la Regione e quindi come ha votato e cosa ha proprosto nelle sedi opportune quando si cominciava a discutere il percorso del Piano (ben prima dell’adozione del percorso del Piano Provinciale nel 2018)?
A noi di Europa verde è poi sorto un dubbio forse l’auspicabile disgelo invernale ha immediatamente portato a fare i conti con la realtà un comune dell’entroterra come Pontinvrea oppure in realtà la destra locale non è così unita e determinata come vuole apparire?
Aldilà delle questioni politiche, che possono sorgere, noi di Europa Verde vorremmo a chi ci governa alcune domande molto sentite dalla cittadinanza o almeno crediamo di farcene interpreti:
a) Vedremo le città finalmente pulite , decorose e degne del consesso civile?
b) Il rifiuto verrà finalmente considerato una risorsa per cui riciclo, riuso, recupero saranno gli assi determinanti della futura attività in tema?
c) Si potrà avviare un ciclo virtuoso, che punti alla conversione ecologica del sistema produttivo in modo da avere nuovi investimenti e l’aumento dei posti di lavoro?
d) Si potrà chiudere il ciclo all’interno di una logica di rifiuti zero senza la produzione di materiale (CSS ad esempio) destinato all’incenerimento magari fuori Regione?
e) Quando si potrà arrivare ad una tariffazione puntuale in modo che le persone paghino effettivamente per ciò che consumano?
Il piano prevede molte cose e su alcune lascia anche perplessi ma bisogna vederlo effettivamente operante per capire quanto riesca ad incidere rimanendo fermo che solo una gestione unica della materia potrà portare alla nascita di un sistema ordinato e corretto dei conferimenti con il pagamento in ragione di quanti rifiuti si producono.
Noi crediamo che il tempo delle parole sia cessato e che le nostre città non possano più essere soffocate (Savona in testa) dai rifiuti o da discariche incontrollate ma occorra passare alla nascita di sistema moderno di raccolta e smaltimento perché il rifiuto è anche una risorsa ed occorrono pure adeguate azioni di educazione ambientale per mutare il sistema ad oggi in uso .
Ciò vale a Savona come a Pontinvrea checché ne possa dire la locale giunta leghista.
Danilo Bruno