#protestaligure

I ristoratori tornano in piazza: “Riapertura con la pioggia, spazi al chiuso per poter lavorare davvero”

Appuntamento alle 15 a De Ferrari, pronti a sfidare la pioggia: "Basta discriminazioni, vogliamo lavorare tutti"

Protesta Ristoranti #IoApro

Liguria. La piaggia potrebbe bagnare il primo giorno di zona gialla e riaperture, mettendo quindi a rischio pranzi e cene all’aperto: “Ancora meglio, faremo vedere che in questo modo non possiamo lavorare“, dice Ivan Spagnolo, uno degli organizzatori della #protestaligure che domani vedrà in piazza De Ferrari ancora una volta ristoratori e altre categorie colpite in questi mesi dalle chiusure anti-Covid.

L’appuntamento è alle 15 e questa volta sono chiamati a raccolta anche amici e clienti. “Chiediamo ai colleghi ristoratori di portare un tavolo e due sediemise en place e vestirsi da cuochi, invece i ragazzi e le ragazze delle altre categorie fungeranno da clienti”, scrive Fabrizio Bogo sollecitando i manifestanti a partecipare. “Sono invitati anche amici e clienti stufi di non poter andare nei loro locali preferiti, o di non potersi recare a pranzo o a cena perché piove”.

Il decreto Draghi sulle riaperture è ancora nel mirino della categoria, così come di bar, locali ed altri esercizi pubblici stoppati dall’impossibiltà di avere adeguati spazi all’aperto, oppure addirittura privi e quindi senza possibilità di svolgere la propria attività. Nei giorni scorsi era intervenuto sul tema il sindaco di Calice Ligure Alessandro Comi, sollevando le criticità degli operatori delle zone dell’entroterra.

Da dieci giorni ormai la loro tenda è piantata sotto il palazzo della Regione, dove fanno i turni per dormire la notte e mantenere un presidio che non si è mai interrotto. A sostenerli ci sono ristoratori come loro, che portano cibo e bevande, ma anche semplici passanti che manifestano il proprio sostegno.  “Non ce ne andremo finché non potremo aprire davvero”, avevano promesso.

Nel mirino c’è il decreto del governo Draghi che permette di far sedere le persone solo all’aperto, escludendo così tutti coloro che non possono installare un dehors o anche solo mettere qualche tavolino all’esterno. Nel mirino anche il coprifuoco rimasto alle 22, che di fatto diminuisce drasticamente le possibilità di ospitare clienti a cena.

“Ora ci si mette anche la sfortuna. Se pioverà per tutta la settimana non sarà certo una vera riapertura“, prosegue Ivan Spagnolo. E in piazza De Ferrari, se il meteo sarà confermato, si potrà osservare la concretizzazione dei loro timori. “Vogliamo eliminare la disparità tra locali all’aperto e al chiuso, in modo che si possa lavorare in egual maniera senza avere l’incubo del meteo”, aggiunge Bogo avvertendo di “portare l’ombrello” per l’appuntamento delle 15.

Al momento non sono previsti cortei o altre manifestazioni di piazza, ma non si escludono nuove azioni dimostrative anche autonome da parte dei ristoratori.

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