Faccia a faccia

Gli “Amici del San Paolo” incontrano il Dg di Asl2: “L’ospedale come un’auto che arranca nella tempesta”

"Tutto il suo personale impegnato a dare il miglior servizio ai cittadini savonesi"

Ospedale San Paolo Savona generica

Savona. E’ servito a presentare gli obiettivi del comitato e ad approfondire le “gravi problematiche dell’ospedale San Paolo e delle vaccinazioni” l’incontro tra il “Comitato Amici del San Paolo” e il nuovo direttore generale dell’Asl2 savonese Marco Damonte Prioli avvenuto lo scorso 19 marzo.

Come ricorda il presidente del sodalizio, Giampero Storti, la “avventura planetaria del Covid ci ha reso più fragili, ha ridotto le possibilità di relazione e le nostre attività in un momento in cui stavamo raccogliendo il frutto di un lavoro di cinque anni. L’ospedale San Paolo è prevalentemente trasformato in nosocomio Covid con la conseguenza che sono state negativamente ridimensionate tutte le specialità per le cure ‘normali’. Quasi 100 posti letto sono dedicati alla cura di questi pazienti, ma naturalmente tutto è a svantaggio in particolare delle chirurgie, ad eccezione degli interventi in urgenza emergenza”.

“Rimane intensa l’attività di molte specialità come il pronto soccorso, la trauma, la cardiologia interventistica e l’elettrocardiologia, l’oncologia, la radioterapia, la nefro-dialisi, il centro trasfusionale, il laboratorio, la radiologia, la farmacia ospedaliera, il 118,la psichiatria, senza parlare dell’ufficio tecnico e della componente amministrativa senza la quale non si lavora. Il centro nascite con la pediatria e la ginecologia servono tutta la provincia. Tutte le specialità mediche e rianimatorie sono protese per salvare la vita dei pazienti Covid. E mi scuso se mi sono dimenticato qualcuno in prima linea. Il nostro ospedale, seppur distrutto dagli eventi, è come un’auto che arranca nella tempesta con tutto il suo personale impegnato a dare il miglior servizio ai cittadini savonesi”.

In questo contesto il comitato ha incontrato Damonte Prioli: “Abbiamo trovato ampia disponibilità a ragionare sulle nostre proposte per rafforzare gli strumenti emergenziali del San Paolo a favore dei nostri 165 mila abitanti (centro ictus, angiografo multidisciplinare, équipes mobili ove possibile per non fare viaggiare i pazienti sulle autoambulanze, utilizzo dell’elicottero per casi gravi nell’entroterra). In particolare ci siamo soffermati sui tempi di allestimento della nuova sala angiografica nel blocco operatorio e del montaggio dello strumento”.

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