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Covid, Toti: “Riaprire i ristoranti già a fine aprile, servono coraggio e certezze”

Riaperture dove possibile. E su Speranza: "Non ce l'ho con lui, hanno sbagliato gli altri"

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Liguria. “Riaprire i ristoranti non solo all’aperto, ma un calendario di programmazione delle riaperture laddove si può. Spero che nell’ultima settimana di aprile possa essere un esperimento, magari qualcun altro si aggiungerà dopo il 3 maggio”. È la linea che porterà avanti il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, intervistato oggi a L’aria che tira su La7, domani in conferenza Stato-Regioni.

“Chiederemo un calendario, bisogna avere il coraggio di stabilire delle date – ribadisce Toti -. Non si può riaprire un ristorante o un albergo in due giorni. Se sono un ristoratore che vuole aprire a Santa Margherita per i milanesi, mi volete dire quando si aprirà la mobilità tra regioni? Se devo assumere personale, posso sapere da quando riprenderò l’attività?”.

L’ipotesi è quella di riaperture graduali, solo nelle aree con dati da zona gialla. Toti è tra i governatori che spingono per il via libera anche in orario serale: “Del resto non penso che cinque persone che si riuniscono a cena in un agriturismo o un ristorante anziché vedersi clandestinamente a casa propria facciano alzare la curva. La zonizzazione il paese ce l’ha, usiamola”.

E sulle voci che danno il ministro Speranza sempre più isolato nel governo Draghi, con la possibilità imminente di una sostituzione al dicastero della Salute, Toti non si aggiunge al linciaggio politico: “Speranza non si è mai sottratto al confronto. Non banalizzo, non ce l’ho con Speranza che ha fatto il suo mestiere di ministro della Salute, ce l’ho coi governi che non hanno avuto ministri in grado di bilanciarlo. Il problema erano gli altri”.

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