Nuovo sistema

Covid, rivoluzione del piano vaccinale: prenotazioni centralizzate, medici negli hub e nelle farmacie

Pronto il nuovo accordo, Toti: "Faranno 4mila dosi al giorno, ma potranno aumentare". Cosa cambia dalla prossima settimana

Generica

Liguria. Medici di base impiegati come vaccinatori per tutta la popolazione negli hub e nelle farmacie, prenotazioni gestite interamente dal sistema della Regione, potenziamento del personale nei distretti delle Asl che diventeranno aperti a tutte le fasce d’età: sono i principali punti del nuovo accordo ligure con la Fimmg, la federazione dei medici di medicina generale, che sarà firmato nelle prossime ore, come annunciato in serata dal presidente Giovanni Toti.

Il nuovo regime sarà in funzione dalla prossima settimana: “Domani verrà firmato l’accordo. Da lunedì i medici di medicina generale faranno 4mila vaccini alla settimana, ma ovviamente potranno aumentare ancora per sfruttare la loro potenza di fuoco”, ha spiegato Toti. In mattinata si terrà una nuova riunione che dovrebbe preludere alla chiusura dell’intesa. Il condizionale è ancora d’obbligo perché da parte della categoria restano alcuni dubbi da chiarire.

I cardini però sono ormai definiti e la rivoluzione è quella che la Regione sta preparando ormai da diverse settimane. L’accelerazione è arrivata grazie al cambio di rotta su AstraZeneca che ha messo praticamente ai box i dottori della mutua, attualmente abilitati a vaccinare con AstraZeneca (o Pfizer, a seconda delle disponibilità dei distretti) solo i pazienti già prenotati con più di 60 anni. Un sistema, ereditato dalle vecchie linee guida del Governo, che durerà ancora per pochi giorni.

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Per i cittadini la novità principale è che non si prenoterà più attraverso il medico di famiglia. Per le fasce d’età inferiori ai 70 anni, che potranno iniziare a mettersi in lista dalla prossima settimana in ordine anagrafico decrescente, saranno disponibili i canali ormai noti: il portale prenotovaccino.regione.liguria.it, il numero verde 800 938 818, gli sportelli Cup e le farmacie. Il medico di base resterà comunque necessario per segnalarsi in quanto vulnerabili o caregiver e avere così la precedenza nelle agende.

Diversamente da quanto accade oggi, i medici non vaccineranno più solo i propri assistiti ma fungeranno da “manodopera” generale per far decollare la campagna. I presidi già attivi nei distretti Asl diventeranno veri e propri hub e avranno due linee di vaccinazione in più al giorno coperte dai medici di famiglia. L’accordo prevede che i dottori possano vaccinare anche nelle farmacie e negli hub più grandi, come quello della Fiera. Ma l’effettivo dispiego di forze dipenderà soprattutto dalla disponibilità di dosi.

Da parte della Fimmg rimangono alcune perplessità. “Ci risulta che a noi saranno riservate le dosi AstraZeneca mentre gli altri vaccinatori useranno Pfizer e Moderna. Vogliamo capire se sarà effettivamente così, perché dovremo farci carico della maggiore preoccupazione delle persone – spiega il segretario regionale Andrea Stimamiglio -. Inoltre nei distretti non avremo il personale di supporto che invece è presente negli hub, e questo è un altro punto da chiarire”.

Ulteriori dettagli del piano, alla luce anche delle ulteriori trattative nelle prossime ore, saranno annunciati questa sera dalla Regione.

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