Albenga. Nonostante la sua “vittoria” personale, continua la battaglia di Eraldo Ciangherotti sulla possibilità di scelta del vaccino da parte dei cittadini. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale ad Albenga e assessore provinciale, nonché odontoiatria, aveva infatti rifiutato a marzo la sua dose di AstraZeneca e, in seguito alle disposizioni del generale Figliuolo per i sanitari, si è vaccinato con Pfizer.
La sua, una lotta non passata inosservata: “Ricevo, ormai da molto tempo, messaggi su WA o Messenger, richieste di conversazione su Facebook ed Instagram, mail, telefonate di persone anziane (non me ne vogliano gli ultrasessantenni), non sempre miei pazienti e non sempre miei elettori, che chiedono cosa devono fare per avere, come vaccino, Pfizer o Moderna e non Astrazeneca che, per i motivi che conosciamo, ha perso la fiducia di moltissime persone. La maggior parte degli ultra sessantenni che conosco, appena sentono che verranno vaccinati con Astrazeneca, rifiutano e rimandano” evidenzia.
Tra le tante segnalazioni, Ciangherotti si sofferma su una in particolare. La storia di un quasi 68enne, fumatore, leggermente sovrappeso, cardiopatico e iperteso. “Mi ha scritto – racconta -che lui, laureato, assolutamente favorevole alle vaccinazioni (mi ha raccontato che sul braccio sinistro ha ancora le cicatrici dell’antipolio degli anni ‘50, ha fatto il ‘siringone’ da militare, ogni anno si vaccina contro l’influenza), ha paura di Astrazeneca e, probabilmente, quando sarà il suo turno, i primi giorni di maggio, rifiuterà quel vaccino, chiedendo di essere immunizzato con Pfizer (e non perchè speri che quel vaccino abbia effetti collaterali anche con altri farmaci della stessa casa farmaceutica…Si scherza, ovviamente, anche se da scherzare c’è poco). Lo chiede perchè, ovviamente, non si fida del vaccino Astrazeneca, proprio per le sue patologie.
“So già che questa persona non avrà Pfizer, nonostante l’arrivo di milioni di dosi di questo vaccino in questa settimana e che probabilmente verrà ‘punita’ mettendolo in fondo alla lista dei vaccinandi. Credo, ne sono convinto, si tratti di una politica suicida, che rallenta il raggiungimento della copertura di massa, e che soprattutto sia contraria alla Costituzione”.
“In farmacia, quando il medico di famiglia mi prescrive una ricetta, mi chiedono se voglio il farmaco originale o l’equivalente. Ecco, credo che, per il bene di tutti, la libertà di scelta debba valere anche per i vaccini contro il Covid-19” conclude Ciangherotti.