In alto mare

Carceri, in Italia le più sovraffollate dell’Ue: dopo 5 anni savonese ancora senza penitenziario

Ad inizio marzo si attendeva la decisione sul sito: Cairo o Cengio, ma è ancora tutto fermo

GIORNATE FAI D\'AUTUNNO - IL CARCERE SANT\'AGOSTINO DI SAVONA

Savona. Ad inizio marzo i funzionari del ministero della Giustizia e delle Infrastrutture avrebbero dovuto decidere ufficialmente il sito che ospiterà il nuovo carcere in provincia di Savona, il ballottaggio è tra le aree dell’ex Acna di Cengio e quelle del Tecchio di Cairo. Ma ad oggi ancora nessuna notizia.

A confermarlo è il presidente della provincia, Pierangelo Olivieri: “Non ho più avuto riscontri dai funzionari del ministero – afferma – Speriamo di avere presto notizie in modo tale da poter passare alle fasi successive”.

Nonostante le tante promesse, che si sono susseguite come da tradizione in campagna elettorale, la cruda realtà parla di un progetto ancora in alto mare. Da anni, infatti, si discute sulla possibilità di realizzare una nuova casa circondariale nel savonese in seguito alla chiusura del Sant’Agostino nel gennaio 2016. Negli ultimi mesi, la svolta (ma forse solo all’apparenza) con la decisione di costruirlo in Valbormida (tante erano state le candidate, come Albenga e Savona) e il sopralluogo dei funzionari del ministero a Cairo e Cengio.

Ma ad oggi è ancora tutto fermo, con i sindaci dei due comuni che attendono di scoprire se e quando le loro proposte verranno accettate o bocciate. Si tratta, infatti, di un procedimento che durerà anni considerando la burocrazia, i tempi di progettazione e quelli esecutivi. La volontà, quindi, è di iniziare il prima possibile non solo con la scelta dell’area che ospiterà il nuovo penitenziario, ma anche e soprattutto con l’iter formale che ufficializzerà la sua costruzione.

Il sindaco di Cairo Paolo Lambertini spinge proprio su questo punto: “Mi rendo conto delle difficoltà di questo periodo dovute anche al cambio di governo, ma mi auguro che non sia l’ennesimo fuoco di paglia. Abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere e speriamo che vada in porto, altrimenti si rischia anche di fare una brutta figura nei confronti dell’opinione pubblica. Dopo tante parole, è ora di passare ai fatti“.

Concorde il primo cittadino di Cengio, Francesco Dotta: “Anche noi vorremmo sapere presto la decisione del ministero – commenta – ma sono soddisfatto che le aree dell’ex Acna abbiano colpito la commissione e che i pareri favorevoli per il suo utilizzo arrivino non solo dal fronte ligure, ma anche da quello piemontese”.

Una lunga attesa che sicuramente non aiuta la situazione preoccupante a livello regionale e nazionale. Secondo il rapporto del Consiglio d’Europa ‘Space’, infatti, le carceri italiane sono le più sovraffollate d’Ue con 120 detenuti per ogni 100 posti (i dati risalgono a gennaio 2020).

Che a “vincere” sia Cairo o Cengio, dunque, poco importa. La speranza è che il prima possibile si parta con il procedimento.

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