Di nuovo

Bonus spesa, la Finanza scopre altri 23 “furbetti” nel savonese

Dopo le 137 già individuate a inizio anno, sono emerse altre 23 richieste fatte mentendo sulle condizioni di indigenza

Savona. Altri 23 “furbetti” che hanno richiesto il Bonus Spesa legato alla pandemia di Covid-19 senza averne diritto. Nuovi casi, dunque, emergono dopo i 137 già rilevati a inizio anno: a scoprirli sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Savona, nell’ambito dei controlli sui percettori del bonus. I 23 soggetti, in tutta la provincia, hanno ottenuto indebitamente il beneficio dichiarando di trovarsi in condizioni di difficoltà economica, ovvero di indigenza tali da non consentire nemmeno il minimale approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità.

Dall’esame delle istanze acquisite dai finanzieri delle compagnie di Savona ed Albenga e dalle tenenze di Finale Ligure e Cairo Montenotte, presso i comuni di Savona, Varazze, Quiliano, Finale Ligure, Loano, Pietra Ligure, Albenga, Borghetto S. Spirito, Ceriale, Alassio, Andora, Cairo Montenotte, Carcare e Cengio, oltre 6 mila in tutto, per un ammontare che supera il milione di euro, sono emerse diverse irregolarità che hanno consentito ai mendaci soggetti di beneficiare illegittimamente del sussidio pubblico erogato dallo Stato per aiutare le famiglie in difficoltà.

In un caso, un uomo ha omesso di dichiarare nell’istanza prodotta al Comune di residenza che la propria moglie era titolare di un esercizio commerciale in Alassio. Una donna, loro congiunta, ha invece omesso di dichiarare di essere dipendente della medesima ditta individuale.

In un altro caso, un soggetto residente a Loano ha indicato nell’istanza presentata al Comune un nucleo familiare più numeroso rispetto a quello reale, ottenendo così un contributo superiore a quello spettante, calibrato anche sul numero di componenti delle famiglie bisognose.

Quattro soggetti residenti in Valbormida, hanno invece omesso di dichiarare il possesso di depositi bancari/postali rispettivamente per 15 mila euro, 20 mila euro, 40 mila euro e 57 mila euro, elementi che avrebbero impedito loro l’accesso al “bonus spesa”.

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Un altro cittadino residente a Cairo Montenotte, ha dichiarato nell’istanza di avere un nucleo familiare composto da 5 persone, indicando tuttavia gli altri componenti dati non corrispondenti al vero.

Numerosi, poi, i casi in cui i richiedenti sono risultati già beneficiari di reddito di cittadinanza o altre prestazioni sociali agevolate erogate da Enti pubblici.

Ai soggetti che hanno ottenuto indebitamente il buono spesa è stata contestata l’indebita percezione di erogazioni pubbliche, che prevede una sanzione amministrativa da un minimo di 5.164 euro ad un massimo di 25.822 euro, ma comunque non superiore al triplo del beneficio conseguito. I trasgressori sono stati inoltre segnalati agli Enti Comunali erogatori, per il recupero delle somme indebitamente percepite.

A febbraio di quest’anno erano stati ben 137 i “furbetti” del bonus spesa individuati dalla Guardia di Finanza di Savona. Anche in quell’occasione i finanzieri avevano constatato che molti cittadini avevano ottenuto indebitamente il beneficio dichiarando di trovarsi in condizioni di difficoltà economica o di povertà. Le irregolarità erano state riscontrate nei Comuni di Savona, Varazze, Quiliano, Finale Ligure, Loano, Pietra Ligure, Albenga, Borghetto S. Spirito, Ceriale, Alassio, Andora, Cairo Montenotte, Carcare e Cengio.

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